di Fabrizio Annaro
Quello dei migranti che entrano o sono entrati illegalmente nel nostro Paese per chiedere protezione internazionale e asilo politico è un tema che ciclicamente torna sulle prime pagine dei giornali e nelle dichiarazioni degli esponenti politici. Proprio a un uomo politico, Gigi Ponti attualmente consigliere regionale della Lombardia eletto nelle liste del Pd, abbiamo chiesto un commento sull’accoglienza in Brianza. L’intervista è pubblicata all’interno del Sesto Report sull’Accoglienza dei richiedenti asilo in Brianza ad opera della RTI Bonvena, il raggruppamento di imprese sociali che gestiscono gran parte dell’accoglienza dei richiedenti asilo in provincia di Monza e Brianza.
Qual è la tua opinione sulla rete di accoglienza richiedenti asilo in Brianza, in particolare che idea ti sei fatto sull’efficacia del progetto di RTI Bonvena?
Ritengo che l’approccio sia quello giusto: la rete RTI Bonvena ha il merito di aver coinvolto non solo parecchi enti di Terzo Settore, ma di aver realizzato una proficua collaborazione con le istituzioni. Quando ero Presidente della Provincia ho ritenuto doveroso mettere a disposizione alcune strutture della Provincia come quella di Mombello e quella di Agrate. Non soltanto perché lo chiedeva la Prefettura, ma soprattutto per un dovere civico e di rispetto della dignità e dei diritti umani. Abbiamo costituito due Hub di prima accoglienza e, malgrado qualche perplessità iniziale, siamo riusciti a realizzare una situazione sostenibile e accettata dalla popolazione locale. Anzi in alcuni casi l’accoglienza dei richiedenti asilo si è dimostrata una risorsa per il nostro territorio perché ha sprigionato solidarietà e desiderio da parti di tanti di avvicinarsi e conoscere queste persone che hanno in volto i segni di una croce davvero molto pesante.
La Brianza ha compreso?
Si, i brianzoli hanno capito. Da noi non ci sono stati fatti eclatanti. Questo perché la governance dei richiedenti asilo ha funzionato bene. Gli oppositori, quelli per partito preso, hanno provato in tutte le maniere a trascinarci nella polemica e a cercare il caso che potesse finire sulla prima pagina dei giornali. Neanche le televisioni, parlo dei canali più agguerriti sul tema immigrazione, sono riuscite ad accendere la scintille per generare il caso mediatico. Ci hanno provato, ma senza successo. RTI Bonvena ha contribuito in modo determinante a promuovere la cultura della accoglienza e dell’integrazione. Ha proposto prassi di civiltà condivise dalla Provincia e da molti Comuni i cui Sindaci hanno deciso di mettersi in gioco e di collaborare. Un gioco che si sviluppa su un terreno politico scivoloso, complesso e spesso rischioso. Anche se le risorse non sempre sono sufficienti l’energia sprigionata dalla collaborazione fra Provincia, Comuni, ed RTI Bonvena ha fatto sì che il nostro territorio abbia registrato non solo un sensibile progresso sociale ma anche parecchi benefici economici.
Non hai temuto che il tuo impegno ed anche il tuo sostegno all’accoglienza dei richiedenti asilo mettesse in difficoltà il tuo ruolo politico ed indebolisse la tua popolarità?
No. Ho agito in tutta coscienza nel rispetto e nella promozione dei valori in cui credo. Ripeto: abbiamo operato in squadra, credo con intelligenza, con spirito di collaborazione con il Terzo Settore brianzolo, Terzo Settore che rappresenta per il nostro territorio una grande risorsa di promozione e di coesione sociale. Si parla di concentrare i cosiddetti clandestini (e quindi anche coloro a cui non sarà riconosciuto lo stato di rifugiato) in appositi centri di detenzione per poi rimpatriarli… Spero non accadrà. Il fenomeno migratorio è un fenomeno complesso che non si risolve con frasi generiche e proclami pubblicitari. Abbiamo dimostrato proprio qui in Brianza ed anche in altri territori che quando prevale il buon senso, la saggezza, quando la collaborazione fra istituzioni e Terzo Settore funziona è possibile affrontare la sfida dell’immigrazione e generare prassi di civiltà che accrescono i progresso e la coesione sociale.
Come mai esempi costruttivi come quello di RTI Bonvena non finiscono nelle prima pagine dei giornali? Eppure sono tante le buone prassi introdotte dalla rete di accoglienza.
Il tema della comunicazione è un tema assai importante, anzi decisivo. RTI Bonvena fa bene a comunicare, anche attraverso i suoi Report, all’opinione pubblica, ai giornali, alle istituzioni Prefettura compresa, quello che è stato fatto. Anche questa è un’opera buona!
Il report completo è scaricabile dal seguente link