di Daniela Zanuso
Una bella scommessa la trasposizione teatrale di una commedia cinematografica che è stata un capolavoro di Ettore Scola. “Una giornata particolare”, è in scena in questi giorni al teatro Manzoni di Monza. La pièce teatrale ha per protagonisti Giulio Scarpati, nel ruolo di Gabriele (che fu di Marcello Mastroianni) e Valeria Solarino in quello di Antonietta (che fu di Sofia Loren).Due personaggi profondamente diversi ma accomunati da una profonda solitudine ed un incontro che sarà occasione di guardare dentro se stessi e accettare con maggior consapevolezza le proprie debolezze. Lui delicato, istruito, con un lavoro di radiocronista all’EIAR, ma discriminato non tanto per le sue idee politiche quanto per la sua omosessualità. Lei sottomessa al suo ruolo di moglie e madre ma anche sensibile e capace di riconoscere i suoi limiti. A contorno una portinaia pettegola, un marito arrogante ed esaltato e i figli di Antonietta risultato di una cultura fascista, fanatica e limitata.
Fa da sfondo alla vicenda una pagina di storia, l’incontro a Roma tra Mussolini e Hitler il 6 maggio del 1938 in quell’Italia rivissuta attraverso i filmati tratti proprio dal film di Scola. Ed è proprio la cornice storica a confermare il ruolo strategico e decisivo dell’istruzione e della cultura. E’ un popolo senza istruzione quello che inneggia e si esalta di fronte agli incitamenti dei due leader, un popolo che svuota la propria coscienza per riempirla con il fanatismo e l’esaltazione acritica. Ne sono testimonianza le battute dei figli e del marito di Antonietta.
L’incontro fra i due protagonisti non cambierà sostanzialmente i loro destini, ma aumenterà la consapevolezza e l’accettazione della loro situazione.
Superlativa l’interpretazione di Giulio Scarpati e altrettanto brava Valeria Solarino nel suo ruolo di donna soggiogata e prigioniera della cultura del tempo.