“Ieri e oggi, i Giusti sempre necessari” è il tema scelto per celebrare la terza Giornata europea dei Giusti, istituita su proposta di Gariwo dal Parlamento Europeo e che si celebra il 6 marzo.
Quest’anno lanciamo un appello a tutte le città d’Europa e d’Italia affinché, dopo gli attacchi terroristici che hanno colpito ebrei, arabi, cristiani, da Parigi a Copenaghen, dall’Iraq alla Libia, alla Siria, siano ricordate tutte quelle figure morali, come il francese musulmano Lassana Bathily, che con coraggio cercano di salvare vite e di difendere la dignità umana di fronte agli atti barbari e criminali degli estremisti jihadisti.
La sconfitta di questo nuovo male estremo, che sfida ancora una volta la nostra condizione umana, non passa attraverso la creazione di muri tra civiltà, ma attraverso la valorizzazione di tutti gli esempi di resistenza nel mondo arabo e musulmano. Non dobbiamo lasciare soli questi nuovi uomini giusti.
Con questo spirito commemoriamo il centenario del genocidio armeno, ricordando oggi le figure impegnate nel processo di riconciliazione tra la Turchia e l’Armenia.
Ricordare i turchi ottomani che salvarono gli armeni e i turchi che oggi con coraggio si battono contro il negazionismo è di urgente attualità, perché la memoria rimossa di quel genocidio ha impedito che in quelle stesse terre dove si è compiuto il primo sterminio del Novecento si creassero degli antidoti morali ai nuovi atti di barbarie a cui assistiamo purtroppo in questi giorni.
In questa crisi internazionale i nuovi giusti sono anche coloro che si prodigano nel Mediterraneo per soccorrere i migranti in fuga da fame e persecuzioni. Una delle maggiori responsabilità del mondo di fronte alla Shoah fu quella di abbandonare gli ebrei che fuggivano per terra e per mare dal nazismo.
Sei i nomi dei Giusti a cui il prossimo 6 marzo verranno dedicati un albero e un cippo al Giardino del Monte Stella – area recentemente concessa in uso gratuito dal Comune all’Associazione Giardino dei Giusti di Milano che già ne cura le attività, allo scopo di valorizzarla con la realizzazione di nuove strutture:
Chi oggi salva le vite dei profughi siriani, iracheni o libici non vuole che si ripeta questa vergogna.
Ufficio Stampa Gariwo