di Daniela Zanuso
La gratitudine non è solo la più importante, ma è la madre di ogni virtù – Cicerone
Oggi, 21 settembre, si celebra la Giornata Mondiale della Gratitudine, istituita nel 1965 alla Hawaii. L’obiettivo è quello di sottolineare l’importanza di essere grati per la vita, per quello che si ha, per quello che si riceve dagli altri e per tutte le cose positive che il mondo e la natura ci offrono.
Negli ultimi anni, sono molti gli studi (primo fra tutti quello di Robert Emmons, studioso e professore di psicologia dell’University of California) che confermano gli effetti positivi della gratitudine sulla salute fisica, sul benessere psicologico e sulle nostre relazioni con gli altri.
In sintesi ecco alcuni degli effetti sperimentati in oltre un decennio di ricerche:
1. la gratitudine aumenta la soddisfazione della vita, accresce i sentimenti di ottimismo, gioia, piacere, entusiasmo e altre emozioni positive.
2. la gratitudine riduce l’ansia e la depressione, è un rimedio per l’insonnia e abbassa i livelli di cortisolo, ovvero l’ormone dello stress.
3. la gratitudine rafforza il sistema immunitario, abbassa la pressione sanguigna, riduce i sintomi della malattia.
4. la gratitudine migliora le relazioni umane, rende maggiormente disponibili, generosi, compassionevoli e aperti.
I benefici sociali sono particolarmente significativi perché, dopo tutto, la gratitudine è un’emozione sociale, un’emozione che rafforza le relazioni perché ci impone di vedere come le persone intorno a noi ci siano di aiuto e di sostegno.
Questo, naturalmente, non significa che la vita sia perfetta, la gratitudine non ignora lamentele, fardelli e problemi. Ma quando guardiamo alla vita nel suo insieme, la gratitudine ci incoraggia a identificare una certa quantità di bontà e di positività nella nostra vita.