Il Viaggio Sentimentale di Giosetta Fioroni

di Daniela Annaro

I più grandi  forse ricorderanno le malinconiche suggestioni di Sentimental Jorney cantate da Doris Day nel 1944 (per i più giovani,  il video qui sotto). All’essenza  di quella canzone, ma con un approccio decisamente vitale, fa riferimento la mostra al Museo del Novecento di Milano: Giosetta Fioroni.Viaggio sentimentale (fino al 26 agosto). Un approccio vitale come del resto è stata ed è Giosetta Fioroni (Roma, 1932). Sono centosessanta opere che raccontano gli itinerari di vita, la varietà dei  linguaggi, l’originalità dei  lavori di  Giosetta. 

Cresce in una famiglia di artisti, circondata da poeti e intellettuali amici dei genitori. Il padre è scultore affermato, la madre è pittrice e marionettista. In Accademia di Belle Arti incontra come maestro Toti Scialoja, artista e poeta poliedrico.


E’ un imprinting –  pensiero, parola, teatro, materia –  che sarà ulteriormente perfezionato durante il  soggiorno parigino durante il quale debutta con la  prima mostra personale. Siamo agli inizi degli anni Sessanta quando fa ritorno nella capitale. Roma è popolata da una nuova generazione di artisti, un movimento che prenderà il nome di Scuola di Piazza del Popolo perché in quella piazza, al Caffè Rosati si trovano pensatori e pittori come Schifano, Festa, Lo Savio, Mauri. Sono anni durante i quali alla Biennale di Venezia del 1964 sbarca la Pop Art americana e dove Giosetta è presente con altri artisti romani. E’ lì che conosce Cy Twombly. 

 
Ma l’incontro più importante  è dell’anno precedente, il 1963, quando lo scrittore e giornalista Goffredo Parise si innamora di lei. Vivono insieme – tra alti e bassi – per oltre vent’anni, fino alla sua morte, nell’agosto del 1986. Giosetta Fioroni. Viaggio sentimentale   riesce a restituire la varietà delle tematiche affrontate dalla Fioroni nei sessant’anni di attività in un tracciato cronologico, dal 1957 al 2012. 


Dall’opere di formazione di stampo astratto e informale, agli Argenti degli anni Sessanta,  ai lavori degli anni Ottanta dove ritrova l’interesse per la pittura, ai Movimenti remoti ispirati a un testo di Parise del 1948, fino alla ricostruzione della Spia Ottica (1968), performance che fece molto discutere. 

https://frieze.com/media/giosetta-fioroni-and-la-spia-ottica 

Fino alle recenti attività con il fotografo Marco Delogu, dove Giosetta da spettatrice diventa protagonista della sua scena artistica.

 

 

 

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