di Luigi Losa
In un mese di luglio che sembra non finire mai quanto a scia di sangue e lutti e violenza e tragedie che non risparmiano nessuno, in termini di confini, religioni, razze, età, condizioni sociali, si è aperta a Cracovia una ‘finestra’ sul mondo improntata ad una fede che sola sa generare speranza.
E’ iniziata nella terra e nella città di San Giovanni Paolo II la XXXI edizione della Giornata mondiale della Gioventù di cui nel 1085 fu l’iniziatore (non volle mai essere considerato il ‘fondatore’ perché affermava e ribadiva che ‘i giovani le hanno create’.
Le Giornate mondiali della gioventù vengono celebrate secondo due modalità: a livello internazionale, ogni due o tre anni in una specifica città del mondo scelta volta per volta dal Pontefice, con un grande raduno che avviene secondo modalità consolidate negli anni e con un grande numero di partecipanti da ogni parte del mondo.
L’ultimo incontro internazionale, il primo presieduto da papa Francesco, si è tenuto dal 23 al 28 luglio 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile; a livello diocesano, negli anni in cui non si svolge la Gmg internazionale, in occasione della Domenica delle Palme.
Gli incontri sono organizzati su iniziativa delle varie diocesi mondiali e in piazza San Pietro a Roma con il Papa. L’ultima si è svolta il 29 marzo 2015. Quella di Cracovia è la seconda Gmg in terra polacca dopo quella del 1991 tenutasi a Czestochowa.
La manifestazione durerà sino a domenica e da domani, mercoledì sarà presente anche Papa Francesco.
Tema della Gmg 2016 è “Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia” (Mt 5,7) e non poteva essere diversamente nell’Anno Santo del Giubileo della Misericordia.
E Iddio solo sa, e non è proprio una frase fatta, di quanto il mondo, oggi, abbia bisogno di misericordia. E che per invocarlo a donarla ancora e di più ad una umanità smarrita e ferita, confusa e divisa, centinaia di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo si stanno riunendo a Cracovia per pregare e riflettere insieme.
Quei giovani a cui San Giovanni Paolo II aveva ripetuto sino allo sfinimento di ‘non avere paura’ ed ai quali Papa Francesco sin dall’inizio del suo pontificato ha rinnovato l’invito a ‘non farsi rubare la speranza’.
Già perché sono proprio le nuove generazioni che oggi più mai sembrano vacillare sull’orlo di un abisso che non è più solo economico, lavorativo, affettivo, sociale ma addirittura della stessa umanità, della vita.
Il ‘calvario’ ormai quotidiano delle notizie che sciamano in un flusso senza fine dai media e dai social sta portando proprio i giovani alla ribalta, carnefici e vittime che si sovrappongono e si aggrovigliano in una spirale di violenza, orrore e terrore che pare inarrestabile.
Ed allora la Gmg di Cracovia non è solo la finestra della misericordia che si apre sul mondo, ma è anche lo spazio da qui sino a domenica per sperare che possiamo respirare una ventata di aria fresca.