grimaldèllo s. m. [dal nome proprio Grimaldo (un tempo frequente), per un’antica personificazione scherzosa o gergale].
Tondino di ferro ritorto a una estremità, usato al posto della chiave per aprire o forzare serrature: i g. del fabbro, dei ladri;
aprirono, o con grimaldello, o con altro artificio, il detto serrame (Sacchetti).
L’ invenzione di questo utensile si colloca tra l’alto e il basso medioevo, nella parte nord del centro Europa, tra Germania, Francia e Paesi Bassi (se ne attribuisce l’invenzione anche ai pirati), tant’è che il termine “grimaldello” potrebbe essere arrivato in italiano dal termine francese crémaillon, a sua volta derivante dal tedesco Kram.
Secondo un’altra etimologia sarebbe derivato dal nome proprio Grimaldo, forse uno scassinatore o un fabbro considerato l’inventore di questo strumento (o colui che iniziò a usarlo e diffonderlo).
In ogni caso, il grimaldello è uno strumento che viene in aiuto non solo ai ladri ma anche ai fabbri che dovevano trovare il modo di aprire le serrature con più semplicità o più velocità, per non rovinare gli oggetti la cui chiave della serratura era stata persa. Col tempo il grimaldello si è evoluto da semplice arnese a dispositivo che può compiere movimenti propri all’interno della serratura.