Helicopter Money: soldi che cadono dal cielo

di Fabrizio Annaro

Helicopter Money non è un sogno e tanto meno un trattato di fantaeconomia, ma potrebbe diventare una possibilità concreta di politica economica.

Che cos’è l’Helicopter Money

E’ un approccio economico nato da una celebre frase pronunciata da un illustre economista americano, nonché premio Nobel per l’Economia, Milton Friedman. Friedman ne parlò, nel 1969, ad un gruppo di studenti per spiegare i meccanismi di trasmissione del denaro all’economia reale.

“Supponiamo che un giorno un elicottero sorvoli questa comunità – esemplificava Friedman- e lanci 1.000 dollari dal cielo che, ovviamente, verrebbero frettolosamente raccolti dai membri della cittadina.” (The Optimum Quantity of Money, 1969).

Immagine da sito borsaitaliana.

I fortunati vedrebbero ingrossarsi i loro portafogli e probabilmente si affretterebbero a soddisfare un desiderio, ad appagare un capriccio. Il risultato sarebbe la crescita dei consumi, l’aumento della produzione, la salita dei prezzi, la creazione di posti di lavoro. Tutti felici e contenti!

Secondo Friedman, se tutte le strategie tradizionali di politica monetaria non avessero efficacia, si potrebbe ricorrere, in particolari condizioni, alla distribuzione del denaro lanciandolo direttamente da un elicottero. (Se Friedman si fosse candidato alla Casa Bianca avrebbe sicuramente spopolato.)

La proposta di BlackRock

Helicopter Money non è un sogno e tanto meno un trattato di fantaeconomia, ma potrebbe diventare una possibilità concreta di politica economica. Lo dimostra un recente articolo pubblicato nel mese di agosto da Il fatto Quotidiano che riferisce che il più grande fondo di investimento al mondo, BlackRock, sta cercando di convincere i banchieri centrali a rispolverare le pale dell’elicottero per lanciare dal cielo soldi da distribuire direttamente ai cittadini.

Torna in auge l’idea dell’helicopter money – si legge in questo articolo – A rispolverarlo è un report di BlackRock, la più grande società di investimenti al mondo, firmato da quattro autori tra cui l’ex vicepresidente Fed (Federal Reserve banca centrale USA n.d.r.) Stanley Fischer che oggi è senior advisor del gruppo. Titolo del report è: Affrontare la prossima recessione – dalla politica monetaria non convenzionale a un coordinamento tra politiche senza precedenti.”

Milton Friedman

Considerato che dal 2008, cioè dai tempi della grande crisi, sin ora le banche centrali del mondo hanno scelto politiche espansive senza grandi risultati per la crescita globale, forse è il caso di studiare a fondo l’ipotesi di distribuire denaro direttamente ad enti pubblici (Comuni, Scuole …), imprese e famiglie.

Forse conviene aprire una parentesi e specificare il significato di politica monetaria espansiva:

‹‹Dicesi politica monetaria espansiva quando le banche centrali comprano dalle banche private e dai grandi fondi di investimento titoli di Stato, obbligazioni, azioni e immettono nel sistema nuova moneta. Attraverso i citati canali, gli enti finanziari che hanno ricevuto questa nuova moneta, a loro volta, comprano titoli del debito pubblico (così da salvare gli stati) e sistemato i propri crediti deteriorati cioè i prestiti elargiti e non pagati (così da evitare il fallimento delle banche)››.

Cosa buona e giusta. Il problema è che poca di questa moneta è finita alle imprese e alle famiglie e molto denaro, invece, è stato reinvestito in Borsa.

Inoltre, da quando le banche centrali continuano ad immettere denaro attraverso i canali citati, sono cresciuti a dismisura e in modo insopportabile i disagi e le disuguaglianze di reddito e di patrimonio fra i cittadini, mentre le borse mondiali, lo dimostrano i numeri, sono cresciute in modo esponenziale.

Che fare? Fa molto piacere che il più importante Fondo di Investimento cioè BlackRock abbia sollevato la questione. Le politiche monetarie espansive, infatti, rischiano di alimentare una bolla finanziaria dalle dimensioni gigantesche. Serve quindi creare valore vero, reale, duraturo, sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia da quello sociale.

Proviamo ad immaginare come potrebbe agire l’Helicopter Money in Europa ed in Italia. Naturalmente non è necessario avere un elicottero per mettere in atto questa strategia: basterebbe che fossero i governi o le banche o le aziende a farlo nel modo corretto. Quindi?

Pensate alle scuole e a tutte le problematiche relative all’edilizia scolastica, alla messa in sicurezza e all’adeguamento energetico degli edifici (anche quelli comunali, statali, provinciali e perché no, anche i condomini privati). Proviamo ad immaginare se le banche centrali attivassero un canale diretto con questi enti pubblici con finanziamenti a fondo perduto.

Pensate agli imprenditori, in particolare alla generazione tecnologica, che hanno dato vita a brillanti start up e a progetti creativi, ma che non hanno accesso al credito bancario. Immaginiamo anche quanto possa essere utile alla comunità sostenere i progetti delle imprese sociali e degli enti ospedalieri. E vogliamo parlare della ricerca?

Pensate alle famiglie. Cosa hanno fatto i nostri genitori negli anni ’70 quando da operai e da impiegati hanno visto aumentare il loro reddito? Oltre a crescere il loro tenore di vita, hanno mandato i figli a scuola e all’università. Sapevano che la prosperità nasce da una fonte insostituibile: il sapere.

Un paese cresce se investe in istruzione, in cultura. Luigi Einaudi nei primi anni del dopo guerra propose la pensione universale, cioè un sostegno a tutti i cittadini della nazione (soprattutto ai più deboli) dalla nascita alla morte. Pensiamo alla previdenza, in particolare a quella dei giovani. Tito Boeri, ex presidente INPS, ha più volte sollevato il tema proponendo che sia lo Stato ad integrare i contributi dei lavoratori con bassi redditi e con  meno garanzie.

Mario Draghi, inoltre, a più riprese ha sollecitato i governi europei a rinunciare all’austerità e a promuovere significativi aumenti salariali, via maestra per uscire dalla crisi, aumentare l’inflazione,  riequilibrare le disparità sociali ed economiche.

Rischi dell’ Helicopter Money

Evitare una nuova stagione consumistica. Agire, invece, affinché eventuali e sacrosanti aumenti salariali servono alle famiglie per sostenere, istruzione, salute e previdenza. Fare in modo che l’aiuto agli enti pubblici serva a migliorare la vita delle nostre città e faccia bene all’ambiente.

Ho solo un grande timore, caro lettore, e questo timore ha il nome di corruzione e di spreco. Negli anni ’80 ci siamo spellati le mani in favore di Di Pietro e del pool mani pulite. Tangentopoli ha spazzato via un intera classe politica, ma non è nata una nuova morale. Qualcuno, in quegli anni, lanciò l’idea di un Agenzia Nazionale per la lotta alla corruzione. (Credo esista in molti paesi, anche in Cina). Credo che se dovesse veramente realizzarsi una politica monetaria non convenzionale ispirata dall’Helicopter Money allora serviranno severi strumenti di controllo. Ma il vero e grande controllo è dentro di noi, parte dalla nostra coscienza.

Un auspicio: spero che voi condividiate l’idea che al nostro paese necessiti una grande e autentica rivoluzione morale che riscopra il valore del limite e il desiderio di rinascita sociale.

Suggerisco la lettura di un bel libro. E’ un romanzo scritto nel 1968 da Dino Buzzati “La giacca stregata” uno scritto profetico, un vero antidoto all’avidità, uno dei tanti vizi diffusi al giorno d’oggi.

Monza, 14 novembre 2019

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