Hitchcock a Monza. L’Arengario lo celebra

Dal 9 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021, l’Arengario di Monza presenta una mostra che indaga la figura del regista del brivido Alfred Hitchcock (1899-1980),  a quarant’anni dalla scomparsa.

Curata da Gianni Canova e prodotta e organizzata dal Comune di Monza in collaborazione con ViDi – Visit Different, Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures, presenta 70 fotografie e contenuti speciali provenienti dagli archivi della Major americana che conducono il pubblico nel backstage dei principali film di Hitchcock.

Celebrato come uno dei principali e più influenti innovatori della storia del cinema, Hitchcock è famoso per il suo ingegno, le trame avvincenti, la gestione delle camere da presa, l’originale stile di montaggio, l’abilità nel tener viva la tensione in ogni singolo fotogramma.

A. Hitchcock sul set di ” Uccelli” -1963

“Hitchcock, come hanno detto i critici della nouvelle vague – afferma Gianni Canova – è stato uno dei più grandi creatori di forme di tutto il Novecento. I suoi film, per quante volte li si riveda, ogni volta aprono nuove prospettive attraverso cui osservare il mondo e guardare la vita”. Il percorso espositivo analizza i principali capolavori di Hitchcock, prodotti dalla Universal Pictures. Primo fra tutti Psyco (1960), una delle sue opere più controverse che riuscì a battere tutti i record di incassi e fece fuggire il pubblico dalle sale in preda al panico e che proprio quest’anno celebra i sessant’anni dall’uscita nelle sale.

Una sezione è dedicata a Gli Uccelli (1963), pellicola in cui introdusse numerose novità nel campo del suono e degli effetti speciali; con ben 370 trucchi di ripresa, il film richiese quasi tre anni di preparativi a causa della sua complessità tecnica.

J. Stewart ne La Finestra sul cortile -1954

L’itinerario nell’universo hitchcockiano prosegue con La Finestra sul cortile (1954), con James Stewart che interpreta il fotoreporter ‘Jeff’. Jeffries, costretto su una sedia a rotelle per una frattura alla gamba, per vincere la noia, spia le vite dei vicini dal proprio appartamento, fino a convincersi che in un appartamento si sia consumato un delitto. Il film fu un grande successo; uscito nell’agosto 1954, nel maggio 1956 aveva già incassato 10 milioni di dollari.

una scena di Psycho

E ancora, La donna che visse due volte (1958), capolavoro divenuto oggetto di venerazione, che racconta una delle storie d’amore più angoscianti del cinema, narrata attraverso un numero infinito di angolazioni e riprese straordinarie nei luoghi più famosi di San Francisco. Il materiale fotografico getta inoltre uno sguardo su altri celebri film come Sabotatori (1942), L’ombra del dubbio (1943), Nodo alla gola (1948), La congiura degli innocenti (1955), L’uomo che sapeva troppo (1956), Marnie (1964), Il sipario strappato (1966), Topaz (1969), Frenzy (1972) e Complotto di famiglia (1976). Durante il periodo di apertura della mostra, in collaborazione con il Teatro Binario 7 di Monza, si terranno alcune iniziative collaterali, tra cui lo spettacolo Odio Hitchcock di Corrado Accordino.

Si tratta di una produzione della Compagnia Teatro Binario 7 che racconta la grandezza del genio e le ombre della sua umanità, ovvero quell’insieme di aneddoti, di discussioni, talvolta spiacevoli, tra il regista inglese e i suoi attori e collaboratori.

 

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