di Francesco Troiano
Sono sotto il bersò di una caffetteria. Ho ordinato una spremuta e c’è una giornata bellissima. Accanto, un tavolo con una “lei” e un “lui”. Lui parla in modo concitato di vacanze e viaggi intercontinentali.
“Allora, abbiamo già prenotato due settimane alle Isole Granadine ai Caraibi, poi, fra luglio e agosto, facciamo una settimana nel nostro chalet a Courmayeur, poi, nella seconda settimana di agosto, saremo in Sardegna.
Una fortuna pazzesca, pensa: un amico di Luigi che ha uno yacht in Costa Smeralda ci ha invitati … E, ciliegina sulla torta, una collega di mia moglie ci aveva regalato un weekend a Venezia, penso che c’andremo a ottobre, romantico no?
“E tu cosa farai Anna (nome di fantasia)?”
La donna laconicamente esclama: “sto a casa. Bene Carlo (nome di fantasia). Ora vado. Ciao”
“Ma è ancora presto per tornare in ufficio”
“Appunto. Ho un po’ di tempo per guardarmi qualche video di mare e natura, ciao. Buone vacanze.”
Dentro di me ho augurato “buona vita” ad Anna, ma soprattutto, al prossimo intervallo di lavoro, la compagnia di un collega più interessante.