di Francesco Troiano – illustrazione di Filippo Carletti
Sono sul tram a Milano.
Sale una signora con un cappotto rosso, non porta la mascherina e si piazza in cima al mezzo con un borsone. Resta in piedi in silenzio, guardando noi passeggeri che stiamo chiaramente facendoci delle domande.
Non dice nulla e scommetto che sta aspettando che il tram si riempia. Siamo in tutto cinque persone sedute.
Salgono altre persone e ora siamo una decina. A quel punto, come un’attrice consumata, prende la parola con un forte accento napoletano : “Signore e signori boggiorno. Mi chiamo Immacolata. I tempi, come se dice, sono na’ chiavica, la sottoscritta campa ‘o carretto e quattro uaglioni come può”.
Afferra il borsone ed estrae dei sacchetti pieni di cose.
“Come putit vedè, abbiamo mascherine di varie versioni e qualità, liquido disinfettante per le mani e, per i gran signori, anche per la faccia e per i piedi. Abbiamo poi la mascherina di Maradona, azzurra come la maglia del Napoli, e la foto di Diego nostro, San Gennaro l’abbia in gloria. Abbiamo la mascherina leopardata per i momenti sfiziosi con il vostro compagno o compagna e abbiamo quella dell’ Enalotto con tutti i numeri ancora da trasi’. Ogni pezzo un euro e fateme sta grazia!”
Una signora si alza, le compra il disinfettante e dopo qualche fermata scende insieme alla venditrice.
Abbiamo tutti il sospetto che fossero “comparielle” per invogliare all’acquisto, ma va bene anche così.
Come spesso accade con voi napoletani, mi hai regalato un sorriso e mi hai commosso. Ciao Imma.