Il bene genera bene

di Fabrizio Annaro

Una giornata felice in compagnia di chi sa dire Si!

E’ il 23 aprile siamo a Monza in una birreria, l’Alma che è anche un birrificio. Qui alla presenza di almeno una sessantina di persone si svolge l’assemblea nazionale di AFI, Associazione Famiglie Italiane. Sono giunti da tutt’Italia. AFi conta numerosi iscritti. Nasce nel 1991 a Verona, ha carattere nazionale e si articola in organismi provinciali e rappresentanze regionali. AFI è una realtà costruita da famiglie, animata da famiglie, per le famiglie, convinta che la famiglia sia una risorsa irrinunciabile per una società che abbia al centro la persona. Nel 2013 l’associazione si arricchisce dell’AFI milanese e briantea.

Gli aderenti all’AFI sono persone che dicono “Si”: Si all’impegno, Si a non tirarsi indietro, Si a non scoraggiarsi, Si a fare qualcosa di bello e di positivo e mettono al bando sterili lamentele. Indossano magliette con una scritta: “il bene genera bene” ed è proprio questo il motto che accompagna gli interventi dell’assemblea.

Roberto Orizio e Luigia Caria

La storia, la mission dell’AFI sono presentati da Luigia Caria e da Roberto Orizio della sezione  di Monza e Brianza. Prendono  la parola anche l’ex Sindaco di Lissone Concetta Monguzzi, e l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Monza, Egidio Riva. AFI da diversi anni porta avanti un progetto originale che ha dato vita ad un movimento virtuoso: i GAF, Gruppi di Acquisto Familiari.

E’ un progetto gestito con metodo e determinazione, un progetto che coinvolge famiglie e imprese che acquistano e producono condividendo i valori dell’Economia Civile e quelli della solidarietà. Questo spiega la presenza di Ivan Vitali, docente  della Scuola di Economia Civile. Rivolgendosi all’assemblea Ivan ha proposto una riflessione fatta per lo più da domande, ma anche da preziosi suggerimenti. Cosa significa per un’impresa generare valore? Cosa significa promuovere la gratuità? Ed anche: perché occuparsi di benessere e di farlo a 360 gradi? Come generare beni relazionali che possano incidere positivamente sul clima aziendale e nella vita di ciascuno?

Ivan Vitali docente della Scuola di Economia Civile

I valori dell’Economia civile chiedono un’attenzione alla persona, alla famiglia, promuovono il desiderio di custodire il creato, danno senso alla vita! “Dobbiamo – precisa Vitali – accettare la sfida della complessità, non farci demoralizzare dalla burocrazia perché l’operato di famiglie ed imprese dei GAF è rivolto anzitutto a generare speranza, a poter dire: si può fare!”

Siamo spesso abituati a conoscere i prodotti che acquistiamo leggendo l’etichetta oppure visitando il sito dei produttori. E attraverso il web leggiamo parole che descrivono i prodotti, apprendiamo la loro  storia e quella dei titolari. Dalle foto e dai video possiamo cogliere qualcosa in più. Mai, però, come attraverso la diretta relazione con chi produce quello che poi ti ritrovi in tavola. E così, durante l’assemblea, si tocca quasi con mano l’entusiasmo e l’orgoglio di chi  ha inventato qualcosa, qualcosa di nuovo e di positivo oppure ha proseguito quello che i nonni hanno creato. 

Davide racconta di  aver  scelto di allevare suini nell’azienda Nava Az. Agricola – carni e salumi brianzoli di Roncello. Un’azienda che prima è stata del papà e prima ancora del nonno. Parla con passione, racconta di quanto siano importanti le conoscenze scientifiche, alimentari e di come l’allevamento di suini debba rispettare i lavoratori ma anche gli animali, ed inoltre di come possa essere sostenibili e contribuire a ridurre le emissioni di Co2.

Ivan, Matteo, Andrea e Paolo sono i Maestri Speziali, un gruppo di amici nemmeno trentenni animato dalla passione e dalla professionalità di lavorare la terra. Da circa un anno hanno messo in moto un originale percorso: una piccola azienda di coltivazione dello zafferano.

la storia della coltivazione di zafferano in Brianza

In quel di Usmate Velate, a soli 20 minuti da Milano, i quattro amici hanno preso in affitto un piccolo terreno, messo a dimora 40 mila bulbi, per una produzione artigianale ed automatizzata di altissimo livello qualitativo.

Anche Daniele ha parlato della sua cascina Gallina, azienda agricola che si trova Busnago. Circa 6000 mq. della superficie aziendale sono coltivati ad orto biologico.

“La nostra missione è semplice come lo siamo noi: coltivare, allevare, produrre a basso impatto ambientale e a Km zero, offrire cibi e bevande costituiti prevalentemente da nostri prodotti e da prodotti di aziende agricole della zona.”  

Testimonianze e riflessioni che hanno suscitato un ampio dibattito con numerosi interventi fra cui anche quello di Simone, un bambino di 7 anni che ha chiesto: dobbiamo guardare solo al prezzo o anche alla qualità e a come si produce un bene? Ci interessa solo risparmiare oppure dobbiamo essere consumatori consapevoli? 

La domanda di Simone è stato un assist per Ivan Vitali che  così ha potuto ricordare cosa significa votare con il portafoglio ed esercitare il potere di selezionare produttori che rispettano i lavoratori, l’ambiente e promuovono solidarietà. 

“Può anche capitare – dice Ivan – che qualche prodotto possa costare più della media, ma forse dobbiamo anche premiare le relazioni e le produzioni virtuose”. 

Alessandro Ferrari ha raccontato la sua scelta di aprire un negozio di magliette con scritte positive

Infine Alessandro Ferrari ha raccontato la sua impresa APE un negozio di Lissone che propone magliette con scritte positive  che diffondono il bene! “Tutti i nostri capi sono realizzati con materie prime certificate che aiutano l’ambiente e risparmiano acqua. I nostri capi sono realizzati in cooperative sociali che offrono lavoro, inclusione sociale e dignità a persone con disabilità o fragilità. Quando acquisti un nostro capo, doni una percentuale al SERMIG – Arsenale della Pace e ad altri enti che sostengono cause importanti. Ogni venerdì mattina troverete in negozio i commessi di Ape: sono ragazzi con disabilità pieni di vita ed entusiasmo. Stare con loro fa bene all’umore e alla vita!”.

Alex della Cooperativa La Corda

Ed infine, ciliegina sulla torta,  i GAF creano lavoro: la cooperativa La Corda si occupa della logistica e delle consegne. Grazie alla cooperativa sono stati assunti … lavoratori. L’assemblea si è conclusa con le testimonianze di alcune lavoratrici contente di lavorare nella cooperativa  La Corda perché si sta bene e perché si sentono in famiglia. Alex ha voluto precisare che la parola corda non significa legame, bensì fiducia, unione per condividere medesimi obiettivi. Ed è proprio la condivisione la parola chiave del progetto GAF e della missione dell’AFI: condivisione di valori, di obiettivi, di bisogni per promuovere benessere e perché no, anche felicità!

 

 

 

 

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