«Alza gli occhi al cielo… Cosa vedi?». Studiare la forma delle nuvole potrebbe non essere più solo un passatempo divertente, ma potrebbe cambiare tutte le ricerche sul cambiamento climatico. A dirlo – o meglio a scriverlo sulle colonne della rivista scientifica Nature and Science – è Jasper Kirkby del Cern di Ginevra che ha firmato l’articolo in questione. Secondo quanto sostenuto dallo studioso, diversamente da quanto si è creduto fino ad oggi, esistono delle condizioni naturali che favoriscono la formazione di un certo tipo di nuvole, che non sarebbero dovute dunque all’emissione di sostanze inquinanti.
L’articolo rivela un processo naturale finora sconosciuto e molto complesso che, a partire dall’emissione di sostanze degli alberi (proprio come succede con le emissioni inquinanti umane…), crea delle particelle atmosferiche responsabili della formazione di nubi. Questa scoperta potrebbe abbassare le stime del riscaldamento globale previsto per il XXI secolo anche se Kirkby non nasconde che il cambiamento climatico rimane un problema per il nostro tempo. Un’altra curiosità che trapela dalla lettura della ricerca è che, se le ipotesi fossero dimostrate, ci sarebbero buone probabilità di credere che il cielo primitivo non era sempre sereno, come si credeva, ma spesso era popolato da abbondanti nuvoloni!
Ilaria Beretta