di Elena Borravicchio
“I ragazzi sono così, ti stupiscono: fioriscono anche sul cemento”. Chiudeva la nostra intervista in questo modo visionario, cinque anni fa, nel 25simo anniversario dell’“Antonia Vita”, la sua direttrice Simona Ravizza. Cinque anni dopo, questa visione ha condotto l’Associazione Antonia Vita – Carrobioloa trasformarsi in Impresa Sociale IL CARRO.
La fondazione, che risale ai primi anni Novanta, grazie all’iniziativa di madre Lidia, canossiana che creò il primo piccolo gruppo di aggregazione giovanile (e lo dedicò a madre Antonia Vita) è cresciuta esponenzialmente ed è divenuta un punto di riferimento per tutti i monzesi. Ma negli ultimi anni ha fatto qualcosa di più: ha intercettato le nuove esigenze della cittadinanza e ha provato a dare una risposta. Come fa sempre.
In 30 anni di accoglienza di giovani in situazioni di fragilità e di contrasto alla dispersione scolastica sono passati dal cortile, dalle aule e dalle sale gioco del Carrobiolo più di 1000 ragazzi e ragazze, centinaia di volontari dai 16 ai 90 anni e altrettante famiglie. Oggi, tuttavia, era necessario scommettere su sfide che guardano alla sostenibilità e al miglioramento dell’efficacia per poter raggiungere sempre più utenti.
“Sabato 13 maggiosi avrà ufficialmente modo di dare inizio ad un nuovo percorso atto a migliorare l’impatto sul territorio, mostrando al vasto pubblico le nuove aree di intervento che da oggi fanno parte integrante del nuovo sistema di welfare generativo del Carrobiolo.Il nuovo impulso che l’impresa vuole dare al territorio si avvale inoltre dell’apporto ormai centenario dell’Associazione Carrobiolo, già Procultura, che metterà il suo know how a disposizione per l’incremento dei progetti culturali, destinati alla cittadinanza tutta, operando oltre che come biblioteca e centro studi, anche nel nuovo spazio espositivo recentemente realizzato” dichiara ufficialmente lo staff de Il Carro.
Numerose le iniziative culturali, sempre con taglio sociale, nel mese di maggio: il percorso Sentieri per l’infinito al Teatro Villoresi avrà per tema Disuguaglianza economica e dis-umanesimoe proporrà quattro incontri con altrettanti ospiti di spicco; il 22 (nella chiesa Santa Maria al Carrobiolo) e il 24 maggio (nella Biblioteca del Carrobiolo) esibizioni musicali e corali che saranno un’esperienza artistica e spirituale insieme.
Un’ultima ma non meno importante novità che verrà presentata sabato 13 maggio è l’“housing sociale”,promosso dall’impresa sociale e dai suoi partner, con cui viene colmata una lacuna territoriale ormai cronica nella nostra città. “Sognavo di poter offrire alloggi a prezzi sostenibili per studenti, genitori soli, lavoratori fuori sede e anche per quei giovani che così potranno fare un’esperienza di autonomia abitativa e iniziare una vita di indipendenzain un ambiente, tra l’altro, portatore di valori e attività volti all’accrescimento del benessere collettivo” spiega Simona Ravizza, direttrice de Il Carro, che continua, schietta: “E poi diciamolo: fare il bene costa, smettiamola di pensare che siccome è terzo settore è gratis”.
Dopo la conferenza stampa delle 10.30 nella Biblioteca del Carrobiolo (vicolo Carrobiolo 4), seguirà una visita guidata alla struttura rinnovata secondo un progetto architettonico che ha usato i colori e gli spazi come elemento educativo di riqualificazione percettiva, e nel pomeriggio e sera: laboratori creativi, giochi, mostre d’arte, un torneo di calcio integrato, apericena musicale, uno spettacolo teatrale.
Una grande festa per celebrare e far scoprire a tutti il molto che il Carrobiolo ha fatto per la città e il molto che sogna di realizzare in futuro.