Il dialogo del cuore: Federica Pellegrini

Chi ha avuto fortuna nella vita si ricorda di coloro (e sono tanti) che stanno peggio? I cosiddetti big sono grandi anche in beneficenza? Le stelle brillano in solidarietà? Le risposte in questo viaggio alla scoperta del senso della prossimità dei personaggi famosi guidato dal giornalista-scrittore Claudio Pollastri

La Divina. Per i primati nel nuoto e le partecipazioni televisive. Ma la vera specialità di Federica Pellegrini è la beneficenza. Che fa in silenzio contrariamente al suo stile esuberante e comunicativo. Nulla di strano. Perché in lei galleggiano alcune contraddizioni come la paura di nuotare in mare nonostante abbia partecipato, unica donna al mondo, a cinque finali olimpiche nei 200 metri stile libero. Anche nell’ultima gara dove è uscita dall’agonismo per entrare nella leggenda ha salutato con la mano aperta com’è aperto il suo cuore regalando all’allenatore-fidanzato Matteo Giunta il merito di essere arrivata fin lì.

Per i fan è semplicemente Fede. E di di fede ne ha sempre avuta verso il prossimo tanto da organizzare un‘asta online con 59 cimeli sportivi a favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo “non è stato facile privarmi di pezzi importanti della mia carriera, pezzi del mio cuore”. Un altro pezzo di storia olimpica l’ha donato alla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca per aiutare gli anziani durante la pandemia.

La beneficenza non è solo cimeli. E’ anche immagine. Presenza. Fede è scesa in vasca per sostenere Croce Rossa Italiana e Segretariato Sociale della Rai negli aiuti alla Sardegna colpita dall’alluvione ed è stata testimonial della campagna Mare Pulito. Sensibile al dramma dei femminicidi e del doping ha aderito ai progetti Ferma il Bastardo e I am doping free. Abbinando la passione per le foto e il set al profondo senso di altruismo ha partecipato a un cortometraggio Telethon per la lotta alla SM e ha posato per il calendario Aipi Masks 2014 e Masks 2016 per l’Associazione Ipertensione Polmonare Italiana Onlus.

Lo sguardo le si vela di lacrime quando parla dei bambini che soffrono. Per aiutarli collabora con la Casa di Nazareth dell’Associazione volontari del Fanciullo e con ADMO per donare il midollo osseo “il sorriso di un bimbo guarito brilla più di qualsiasi medaglia”. Lei lo sa bene. Di medaglie se ne intende. Soprattutto di volontariato.

 

 

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