di Francesca Radaelli
Inizia oggi una nuova rubrica, dedicata alle persone che svolgono o hanno svolto ‘un lavoro dei sogni’, di quelli che occupano l’immaginario dei bambini, per intenderci. Il macchinista del treno, la ballerina, … ma non solo.
La prima storia della rubrica è quella di Barbara, gelataia di Merate, che ha realizzato il sogno di avere un pulmino dei gelati tutto suo.
Il suo nome è “Dulcibus” ed è un vero e proprio autobus dei gelati: un pulmino Volkswagen pronto a distribuire dolcezza e gusto ovunque ce ne sia bisogno. Alla guida c’è Barbara, 44 anni. Originaria di Merate, oggi abita a Calco. Gelataia da sempre, ‘on the road’ dal 2016.
“Ho avviato la mia attività dopo aver lavorato per 15 anni in una gelateria come dipendente”, racconta al Dialogo di Monza. “Il sogno di un furgoncino lo coltivavo già da tempo. Ogni tanto dicevo al mio titolare di allora che avremmo dovuto prendere un pulmino e andare a vendere gelati lungo l’Adda”.
Quando la gelateria dove lavorava chiude, Barbara prende la palla al balzo. Coi soldi della liquidazione, compra il furgoncino, un vecchio pulmino Volkswagen T2 un po’ arrugginito, lo fa sistemare a puntino e dà inizio alla sua nuova vita professionale. “Il nome l’ho trovato io e anche le grafiche sono mie: ho studiato grafica pubblicitaria e questo mi ha permesso di costruire anche l’aspetto estetico di Dulcibus”.
Quando però avvia le pratiche necessarie a ottenere i permessi per svolgere la nuova attività, Barbara si rende conto che vendere il gelato sul Lungo Adda non si può. “Ho scoperto che in molti dei posti in cui avevo sognato di portare il mio gelato non era possibile andare, oppure c’erano regole burocratiche complicatissime”. Ma lei non si dà per vinta. “Ho iniziato a partecipare alle feste di paese. Mi sono iscritta a un’agenzia specializzata in eventi. Hanno cominciato a chiamarmi per i matrimoni o le feste private”.
Così Dulcibus ingrana la marcia e inizia a viaggiare. Quel furgoncino piace ovunque vada, sempre più. Attira l’attenzione perché è proprio bello, la sua proprietaria è simpatica e fa un gelato davvero buono. “La mia è una piccola produzione, ma di qualità”, spiega Barbara. “Mi appoggio a un laboratorio in cui posso produrre io stessa il gelato che vendo e il latte che uso proviene da una casa agricola della mia zona. Poi porto in giro anche altri tipi di dolci e torte. Ma posso anche preparare aperitivi, su richiesta. Sono pronta a esaudire i desideri di chi ingaggia Dulcibus”. Un servizio importante che offre Barbara è proprio la personalizzazione, sia del tipo di prodotti, sia dell’aspetto del furgone, che si può arricchire con foto e grafiche a tema.
Oggi il furgoncino di Barbara viaggia col vento in poppa. Il suo gelato, partito dalla Brianza, è arrivato fino al Friuli e all’Emilia Romagna. Ha conquistato matrimoni e compleanni, sagre paesane e notti bianche, è atterrato persino in una palestra di arrampicata e sui set cinematografici.
È un mestiere impegnativo, quello della gelataia itinerante. “Qualche volta è capitato che qualche amico mi aiutasse”, ammette. Ma alla guida di Dulcibus c’è sempre e solo lei: Barbara, la gelataia viaggiatrice.
Dieci domande a Barbara
1. Quando hai deciso di fare questo lavoro?
Nel 2016 ho deciso di continuare a fare la gelataia. Ma in una forma diversa.
2. Perché?
Perché mi piace andare in giro. Per essere sempre in movimento e poter scegliere di volta in volta dove portare il mio gelato.
3. In che cosa consiste il tuo lavoro, in una frase?
Nel portare dolcezza e allegria alle persone.
4. Una dote che bisogna proprio avere per svolgere il tuo lavoro.
Lo spirito di avventura. Bisogna essere persone dinamiche e sempre pronte ad affrontare gli imprevisti.
5. Il peggior difetto di chi svolge il tuo lavoro.
La fretta, essere sempre di corsa.
6. Qual è il lato più bello del tuo lavoro?
Le persone che incontro e i posti che scopro andando in giro.
7. Qual è il lato più difficile?
Tutta la parte di organizzazione e preparazione a cui bisogna stare dietro.
8. La cosa più divertente che ti è capitata al lavoro.
È stato divertente entrare col furgone in posti particolari: una palestra di arrampicata, il Museo della Scienza e della Tecnica a Milano. Oppure i set cinematografici: mi sono divertita molto nel vedere il ‘dietro le quinte’!
9. Come pensi sarà il tuo lavoro fra 30 anni?
Sicuramente io non potrò più fare questo lavoro, fra 30 anni: ci vuole il fisico!
10. Dove trascorri le ferie?
A me piace andare in giro, anche in vacanza: ogni volta in una meta diversa. Però ho davvero poco tempo per le ferie. Il mio lavoro è veramente molto impegnativo!