Tre nomi. Il famoso Hokusai, il rivale Hiroshige, il libertino Utamaro. Tre maestri dell’arte giapponese vissuti nel XVIII secolo e fautori dell”Ukiyo-e, cioè immagini dal Mondo Fluttuante. Scene di vita quotidiana stampate su carta con una matrice in legno, immagini che piacevano molto – anche perché di prezzo accessibile – ai nuovi ricchi di Edo, come era chiamata Tokyo, dal 1180 al 1868.
Tre grandi artisti che ritroviamo a Milano a Palazzo Reale in un bella mostra visitabile fino al 29 gennaio 2017. E’ stata organizzata per festeggiare i centocinquant’anni del Trattato di Amicizia e di commercio tra l‘Italia e il Giappone, trattato firmato dai due paesi il 25 agosto del 1866. Sono 200 le silografie policrome e i libri illustrati che raccontano del “mondo fluttuante”. Opere rilassanti e ricche di poesia che riportano indietro di tre secoli, opere che arrivano in blocco dal Honolulu Museum of Art.
L’esposizione , promossa e prodotta dal Comune di Milano, da Palazzo Reale e MondoMostre Skira è curata da Rossella Menegazzo, docente di storia dell’arte orientale dell’Università Statale di Milano.
Di Katsushika Hokusai (1760-1849) è notissima la “Grande Onda” che suggestionò gli Impressionisti francesi e piacque tanto a Vincent Van Gogh. Anticonformista e particolarmente eccentrico, Hokusai è stato un grande sperimentatore: la sua storia professionale ci parla di ben sei fasi creative alle quali corrispondono sei nomi diversi che lui stesso si era dato. Sei identità creative in un crescendo artistico che gli ha consentito di produrre una quantità incredibile di lavori. Accenniamo a solo due tappe del suo “furore” produttivo: la monumentale raccolta dei Manga (1810-1819) e le Trentasei vedute del monte Fuji, opere tutte presenti in rassegna.
La silografia qui sopra è tratta dalla serie Cinquantatrè Stazioni di Posta del Tokaido , dipinti che consacrò Hutagawa Hiroshige,(1797-1858). Artista altrettanto famoso in occidente,anche perché pittori quali Monet e Toulouse Lautrec ne copiarono le stampe e le inquadrature. Pitture, quelle di Hiroshige, che narrano la vita quotidiana. Silografie amate dalla nuova classe mercantile – i chonin – che si arricchì prestando i soldi agli austeri samurai. I chonin avevano una visione edonista della vita, amavano il bello, le feste, le case eleganti, gli abiti sfarzosi. E Hiroshige è stato uno dei loro migliori interpreti.
Kitagawa Utamaro (1753 -1806) è il pittore della beltà femminile – bijinga -. Il Mondo Fluttuante – Ukiyo-e – di Utamaro è rappresentato senza falsi moralismi occidentali, con naturalezza ed eleganza, senza indulgere al realismo, ma mantenendo una forte carica erotica. Ritratti a mezzo busto di bellissime giapponesi come la giovane che vedete qui a fianco. Cortigiane, geishe, donne delle casa da the più rinomate esprimono le mode, i mutamenti della società nipponica che si stava trasformando profondamente rispetto ai secoli precedenti. Utamaro, Hiroshige e Hokusai sono stati importanti protagonisti di questa “rivoluzione” culturale e hanno saputo interpretare , in senso meno opprimente,” l’Ukiyo-e, il Mondo Fluttuante, cioè la riscoperta dei piaceri della vita da godere proprio perché la vita è fuggevole e impermanente.