Appuntamento martedì 22 marzo, alle 21, al Teatro Villoresi di Monza. La proiezione del film “Padri e Figlie” sarà un’occasione per conoscere e dialogare con la redazione di Scacco Matto.
Raccontano e si raccontano. Sono ironici, curiosi, brillanti, coraggiosi. Scrivono e intervistano donne e uomini diversi: personaggi della politica, ma anche di cultura, arte, religione. Tutto è iniziato due anni fa, e oggi continua.
La redazione di Scacco Matto è pronta per un nuovo appuntamento: Cristina, Gianluca, Loretta, Mariaelena e Teresa vi invitano martedì 22 marzo, alle 21, al Teatro Villoresi di Monza per la proiezione del film “Padri e Figlie” di Gabriele Muccino.
L’evento è organizzato dal giornale online Il Dialogo di Monza e dal Centro Diurno Stellapolare in collaborazione con la Procultura di Monza. La serata si aprirà con la presentazione del progetto di Scacco Matto, e proseguirà con la proiezione di “Padri e Figlie”. Dopo il film, la redazione intervisterà Aurelio Tagliabue, esperto cinematografico nonché curatore della rassegna del Teatro Villoresi.
LA REDAZIONE DI SCACCO MATTO
La redazione nasce due anni fa grazie alla collaborazione tra il giornale online Il Dialogo di Monza e il Centro Diurno Stellapolare. L’idea è di Fabrizio Annaro, direttore de Il Dialogo, che all’interno del giornale ha voluto dare spazio a voci “fuori dal coro”.
Ecco cosa raccontano e cosa rappresenta per loro l’esperienza all’interno della redazione di Scacco Matto.
“Ho accettato di intraprendere questa esperienza con la redazione di Scaccomatto un po’ timidamente; adesso sono fiero e orgoglioso di farne parte […] Scrivere mi aiuta a esprimere me stesso in modo più profondo, cosa che, usando solo il linguaggio verbale, mi costerebbe molta più fatica”.
“Io spesso mi trovo in imbarazzo quando mi chiedono quale lavoro pratico e dire che frequento un centro diurno mi imbarazza, quindi per me affermare che scrivo per un giornale online mi rende orgogliosa e la persona che mi ascolta mi guarda con occhi diversi. Per me scrivere non è solo un modo di farmi conoscere ma anche per esprimere le mie opinioni personali e confrontarmi con i miei “colleghi” della redazione sulla malattia che ci accumuna”.