Il sogno di Giò

di Veronica Todaro

Ormai è chiaro a tutti, e dichiarato da tanti esperti, che i giovani, e gli adolescenti in particolare, sono tra i soggetti che hanno sofferto di più questi due anni di pandemia. Non tanto per l’impatto che ha avuto su di loro a livello medico, ma quanto a livello psicologico e sociale.

La Comunità Pastorale Madonna del Castagno di Muggiò con le Parrocchie Santi Pietro e Paolo, San Carlo, San Francesco, San Giuseppe, ha voluto dare una risposta concreta ai nuovi bisogni degli adolescenti che da una parte hanno manifestato una forte fragilità ma dall’altra hanno un grande desiderio di socialità e ricercano continuamente figure educative che si affianchino a loro per ascoltarli e per accompagnarli in questa fase delicata della loro vita e della storia. È nato così “Il sogno di Giò” – La casa degli adolescenti.

Si tratta di una porzione dell’Oratorio San Luigi, nel centro parrocchiale (Parrocchia dei santi Pietro e Paolo) che diventa casa loro per potersi sentire sempre accolti e ascoltati, accompagnati e stimolati, dove c’è sempre qualcuno che gli vuole bene. È un luogo pensato insieme ai ragazzi da sacerdoti ed educatori attenti e consapevoli che solo coinvolgendoli in prima persona li si rende protagonisti di questo sogno e protagonisti della loro vita. È uno spazio fisico ma anche uno spazio educativo dove la comunità educante degli adulti dell’oratorio e della Comunità Pastorale “Madonna del Castagno” rivolgono le loro attenzioni per generare futuro. Il sogno di Giò si ispira alla pedagogia e alla spiritualità di San Giovanni Bosco che è e resta un esempio tuttora valido di educazione dei giovani.

Tre sono i momenti che scandiscono la giornata. Il primo è il pranzo condiviso. Un momento di convivialità importante. In una famiglia i momenti intorno alla tavola sono fondamentali per raccontarsi la giornata, per sfogarsi dei problemi, per condividere sogni e desideri. Così è anche il pranzo in oratorio: uno spazio e un momento di amicizia tra pari e di confronto libero ed informale con gli educatori, gustando le prelibatezze preparate da mamme e nonne che si rendono disponibili.

Il secondo è il momento dello studio. La scuola è importante per la crescita dei ragazzi e sostenerli nello studio fornendo loro uno spazio che gli permetta di svolgere i compiti è fondamentale. La bellezza di una sala attrezzata ad hoc permetterà ai ragazzi di concentrarsi singolarmente ma anche di confrontarsi e aiutarsi tra di loro. Gli educatori saranno un valido supporto e gli strumenti, anche tecnologici, messi a disposizione saranno un aiuto concreto per ricerche e compiti.

Il terzo momento è quello dedicato al gioco e alle attività di laboratorio. Il gioco sappiamo tutti quanti valori porta con sé e i ragazzi potranno avere a disposizione i classici giochi da oratorio (pingpong, calcetto, palloni) ma anche giochi da tavolo e attività ludiche proposte dagli educatori. Nel tempo verranno proposte altre attività pensate con i ragazzi stessi, che di conseguenza nascono dalle loro esigenze e dai loro desideri. Laboratori musicali e artistici, gite e testimonianze, e tanto altro nasceranno proprio da un continuo confronto tra ragazzi ed educatori.

Il progetto è attivo dal 5 ottobre 2021, preparato dalla iniziativa estiva “Teenswakeup” che ha coinvolto 25 adolescenti tra giugno e luglio 2021. Gli adolescenti attualmente iscritti alla “Casa” sono circa 70. Il legale rappresentante è il parroco, don Maurizio Tremolada, mentre il responsabile del progetto è don Matteo Ceriani, prete incaricato per la Pastorale giovanile della Comunità Pastorale “Madonna del Castagno”. È prevista la presenza fissa di un educatore professionale della Cooperativa Pepita e dei volontari che si alternano nelle attività: in cucina 12, per seguire i compiti 4, per pulizie e cura dei locali 7. L’Amministrazione Comunale sostiene il progetto, anche economicamente. I locali sono stati inaugurati lo scorso 31 gennaio.

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