di Francesca Radaelli
Ventuno rinascite. Ventuno storie di donne che hanno scelto di dare una svolta alla propria vita. Ventuno ritratti, intensi, espressivi, profondi realizzati dalla fotografa Emilia Vila. Compongono la mostra dal titolo Rinascita 21 che, dopo l’esordio a Milano a Palazzo Pirelli, approda questo weekend alla Villa Reale di Monza. Un ‘progetto artistico psico sociale’ come recita la locandina, frutto della collaborazione e del sostegno di tante e diverse realtà impegnate nella promozione del concetto di pari opportunità ed empowerment, al fianco delle donne.
Alcune di loro hanno preso la parola, attraverso le loro rappresentanti, nel corso della tavola rotonda che venerdì 13 gennaio ha preceduto l’inaugurazione ufficiale della mostra, nel salone degli Specchi del primo piano della Villa Reale. Un’ottima occasione per il mondo associativo di condividere buone pratiche e fare rete.
Ad aprire l’incontro è stata Letizia Caccavale, presidente del Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia, interlocutrice istituzionale e grande sostenitrice dell’iniziativa sin dall’inizio, che ha sottolineato l’importanza di promuovere a tutti i livelli la cultura della parità.
“Credo molto nella collaborazione tra le donne, nella nostra capacità di fare squadra”, ha detto Emilia Vila, l’autrice degli scatti. “Credo dovremmo lavorare molto su questo, abbandonando le idee di competizione tra di noi”. L’evento inaugurale della mostra ha voluto per questo essere un momento di condivisione di esperienze.
Quelle di chi ha lavorato concretamente al progetto, come la truccatrice Alessia Bee, che attraverso il suo lavoro cerca di far ‘rinascere le persone, o meglio rendere visibile ciò che sono: “La pelle è l’involucro che deve rappresentare ciò che siamo dentro”, ha detto. Il concetto di ‘rinascita’ come ricerca della propria autenticità è anche il filo conduttore del lavoro della psicologa Elena Bernini, intervenuta più volte durante l’incontro: “Per stare bene”, ha spiegato, “occorre riuscire a essere noi stessi e far capire agli altri chi siamo. La rinascita avviene anche così: più siamo connessi con le nostre parti più autentiche più siamo travolte dai cambiamenti”.
Una carrellata di interventi, moderati da Katia Arrighi, rappresentante di OINP, Osservatorio Italiano No Profit, ha quindi permesso di dar voce a importanti associazioni del territorio impegnate nell’aiuto e nel sostegno del mondo femminile, in tutti i suoi aspetti.
Diverse forme di violenza
Maria Alberta Mezzadri, past president FIDAPA Monza Brianza, ha parlato di come l’associazione ha reagito alla situazione del lockdown 2020, promuovendo una serie di azioni per contrastare il cosiddetto ‘effetto weekend’ che ha provocato un aumento della violenza domestica, ma anche per sensibilizzare sulla ‘violenza economica’ che colpisce le donne. L’associazione ha organizzato recentemente una serata sul tema del femminicidio al Teatro Manzoni di Monza, con la partecipazione di artisti e musicisti.
Una serie di dati inquietanti sui diversi tipi di violenza di cui sono oggetto le donne è stata condivisa da Michela Locati, presidente dell’Ordine degli Architetti di Monza e Brianza: “L’86% delle donne che denunciano ha subito violenza psicologica, mentre si registra che le denunce di violenza fisica arrivano spesso solo dal Pronto Soccorso”. Per prevenire queste situazioni, Lovati ha parlato dell’importanza di organizzare momenti di incontro con le ragazze delle scuole. A questo proposito, Alice Iacono di White Matilda ha sottolineato come sia importante affermare il concetto della inviolabilità del corpo della donna per prevenire le forme di abusi sessuali, che spesso iniziano in giovane età e poi ritornano in seguito nella vita delle donne. Il tema degli orfani di femminicidio è stato trattato da Patrizia Schiarizza, presidente dell’associazione Giardino Segreto di Roma, che si è soffermata sul concetto di “empowerment femmnile” e sul pericolo del ‘gaslighting’, un tipo di violenza psicologica in cui la donna è indotta a dubitare di essere una vittima.
L’ostetrica Marika Riva, presidente dell’Associazione Felicita Merati, ha condiviso una toccante storia di depressione post partum e dell’importanza di vivere serenamente l’esperienza della maternità, che mette in discussione l’identità di ogni donna.
Progetti di empowerment e buone pratiche
Angela Levatino, past president di Soroptimist Monza, ha parlato di due iniziative promosse dal club che hanno permesso a donne ospitate in case di comunità o vittime di violenza di acquisire competenze professionali attraverso stage o tirocini, mentre
Sull’importanza di sostenere l’imprenditoria femminile si è soffermata Simona Ronchi, vice presidente di Confimi Industria Monza Brianza Bergamo, presentando il progetto Start We Up, col fine di divulgare nel mondo femminile le opportunità offerte dal PNRR. Analogamente Emanuela Rinaldi, professoressa di Sociologia all’Università Bicocca, si è soffermata sull’importanza di trasmettere un’educazione finanziaria alle bambine durante l’infanzia, per diminuire le differenze nella concezione di potere e denaro tra donne e uomini.
Paola Zeppi di Signore in Circolo ha invece dato voce alla missione culturale dell’associazione, anche rispetto all’informazione sugli abusi commessi sulle donne nel mondo.
Sull’importanza di promuovere la fiducia in sé stesse in ogni campo si è soffermata Nancy Cooklyn, personal coach, con un auspicio. “Tra 10 anni vorrei che non si debba più parlare di parità di genere in incontri come questo, ma che questo obiettivo sia già stato raggiunto”, ha detto.
Un augurio che non si può che condividere, così come l’invito, per tutti, uomini e donne, a visitare questa bella mostra dedicata all’empowerment femminile.
La mostra, al piano nobile della villa reale, è visitabile dalle 10:30 alle 18:30 fino a domenica 15 gennaio