Esistono circostanze nelle quali le proprie passioni possono diventare pericolose; è quello che scoprirà Sasha, tredicenne che vive in Ucraina nel 1942, nel periodo in cui i Nazisti hanno occupato il territorio, riducendo in schiavitù la popolazione.
Suo padre era stato il portiere della Dynamo Kiev, la squadra calcistica più forte della nazione, adesso, per sopravvivere, svolge un lavoro umile in una panetteria, insieme ad altri ex giocatori.
La vita di Sasha scorre come quella degli altri adolescenti, fra la scuola, i giochi con gli amici e il calcio, che ama moltissimo, malgrado sia ostacolata dalla madre, che considera questo sport inadatto ad una donna; e in questa quotidianità che non ha nulla di veramente normale, la ragazzina ha anche modo di innamorarsi per la prima volta.
Ma il precario equilibrio delle tragiche vite dei protagonisti si rompe quando gli occupanti decidono di organizzare una partita di calcio in cui si affronteranno da un lato i tedeschi, dall’altro i giocatori professionisti ucraini. Sasha capisce subito che non si tratta solo di una partita di calcio fra due squadre, ma dello scontro fra “un popolo che ha la libertà e uno che non ce l’ha”.
Così, per gli ucraini, vincere significa andare incontro alla morte, mentre perdere significa rinunciare definitivamente ad ogni speranza di dignità e riscatto.
Ricostruendo un evento storico realmente accaduto, la “partita della morte”, giocata il 9 agosto 1942 allo stadio Zenit di Kiev, Nicoletta Bortolotti, scrittrice e redattrice editoriale, ci regala un romanzo di rara bellezza, nel quale riesce a dosare con misura e sensibilità la ricostruzione dei fatti storici e gli eventi di fantasia narrati dalla giovane protagonista; usando un linguaggio scorrevole e poetico, l’autrice ha creato un giovane eroina credibile e perfettamente coerente, per mentalità, ai tempi e ai luoghi in cui la colloca, con i sogni, i pensieri e le aspirazioni di un’adolescente vittima della tragedia di quella guerra atroce.
Un romanzo rivolto al pubblico dei ragazzi, che ha molto da trasmettere anche agli adulti, per approfondire gli aspetti di un conflitto che fa sentire la sua eco ancora oggi, a settant’anni dalla fine.
Valeria Savio
Nicoletta Bortolotti