Posto il monumento dedicato a Lea Garofalo, la donna che ha sfidato l’ndrangheta e per questo ha pagato con la vita. La cerimonia si è svolta domenica 24 presso il cimitero di san Fruttuoso, quartiere di Monza. Lea Garofalo era stata uccisa nel 2009, il 24 novembre, ma solo recentemente è stato ritrovato il corpo, proprio nei pressi del cimitero di san Fruttuoso. Presente il Sindaco Roberto Scanagatti, che ha ringraziato i presenti ed in particolare l’associazione Libera e quella culturale di san Fruttuoso, promotrici dell’iniziativa. Ha parlato anche l’avvocato Enza Randi, attuale difensore di Denise, la figlia di Lea, che vive protetta dalla polizia in quanto testimone chiave del processo che vede il padre accusato di essere l’autore del delitto. Randi ha raccontato le ultime fasi della vita di Lea, il suo coraggio, la sua forza, la sua semplicità. Un martirio annunciato a cui non si è sottratta. Infine lo scultore Ernesto Galimberti, autore della porta del dolore, ha illustrato il significato dell’opera.
Una mattinata commovente, ricca di riflessioni, un invito a difendere la legalità con coraggio e determinazione. Il sapere, la conoscenza – ha concluso Valerio D’ Ippolito di Libera- sono le armi più forti nella battaglia contro le mafie e l’illegalità.