Indimenticabili Albe e Lica Steiner

di Daniela Annaro

Il lavoro degli Steiner  fu sempre caratterizzato da una poetica dell’’ottimismo, da una fiducia dichiarata nel presente e nel futuro, credendo che l’’impegno in prima persona, professionale, didattico potesse segnare la differenza e una distanza abissale dal buio della guerra e del fascismo.

Così’ scrive su l’Unità, Italo Calvino all’indomani della scomparsa di Albe Steiner, scomparsa avvenuta il 17 agosto 1974. Scrive così’ e rende   omaggio anche alla moglie Lica che mancherà nel 2008. Una coppia di grafici e designer, due intellettuali  antifascisti che hanno fatto la storia della grafica, rinnovandone il linguaggio. “Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana””  è il titolo della mostra che  aprirà domani a Reggio Emilia presso la Sinagoga di via dell’Aquila.

Albe e Lica si incontrarono nel 1938  e il loro sodalizio durò tutta la vita. Albe,cioè Alberto Massimo Alessandro Steiner  era nato nel 1913. Lica, cioè Matilde Maria Covo, l’anno dopo. Insieme combatterono il fascismo, entrambi partigiani. Insieme elaborano un modo nuovo di pensare alla grafica. E fu un’impronta originale. Negli anni Quaranta progettarono la rivista “Il Politecnico” di Elio Vittorini. Massima chiarezza con l’aiuto di fotografie, senza nessun compiacimento formale.

Albe e Lica Steiner

Albe e Lica, alla fine del 1945 si trasferiscono in  Messico per raggiungere i due fratelli di Lica là espatriati per sfuggire alle leggi razziali del 1938, emanate dal fascismo.

Là riuniscono quanto era rimasto della famiglia dopo la guerra.
Lavorano nel “Taller de grafica popular” con i muralisti, Rivera, Siqueiros e Hannes Meyer,  ex direttore della Bauhaus. Rientrati per le prime elezioni libere del 1948, partecipano alla ricostruzione del paese, impegnati. Albe inventa e disegna il marchio del premio Compasso d’’oro, lavora alla prima mostra dell ‘’Estetica del prodotto in Rinascente, di cui è art director dal ‘’50 al ’’54, alla fondazione dell’ADI (Associazione Disegno Industriale), del Sindacato degli Artisti, dell’’Associazione Italiana Artisti Pubblicitari.  Lo Studio Lica ed Albe Steiner  si occupa  della grafica per i manifesti, le riviste,i volantini del Partito comunista italiano.

Così come si occupano di marchi di aziende importanti come Pierrel, Pirelli, Olivetti. Nel 1963, Albe  disegna il marchio COOP. Ed è proprio la Coop Alleanza 3.0,  tra i sostenitori di questa mostra realizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani. A curarla, la figlia Anna e il genero Franco Origoni, in un luogo estremamente particolare come  la Sinagoga di Reggio Emilia. Gli Steiner erano di origini ebraiche. Un tributo  anche al loro impegno contro il nazifascismo.

11 febbraio – 16 aprile

 

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