La donna nei Paesi islamici non gode di tanta libertà quale siamo abituati in Occidente. Eppure le donne islamiche che vivono nelle zone Mediorientali dimostrano di avere coraggio e iniziativa nei luoghi in cui il famigerato Stato Islamico vuole imporre il suo potere, un potere che vorrebbe arretrare le civiltà a quelle in vigore secoli fa e che vede gli uomini assoluti padroni di disporre delle donne come gli pare e piace.
Un dominio che trova fondamento nelle antiche abitudini arabe, culla di civiltà dai volti ambigui, con i loro harem e il diritto ad avere un grande numero di concubine, catturate o comprate come schiave. Del resto la schiavitù è un loro esercizio, un’altra loro impresa che gli permetteva di arricchirsi senza problemi depredando i villaggi africani con tattiche di guerra che permetteva loro di prevalere facilmente sulle loro vittime.
Le donne rappresentano un grande potenziale alleato dell’Occidente nel contrastare il dilagante impero dello Stato Islamico e dovrebbero essere aiutate nella loro coraggiosa lotta contro quegli uomini che rappresentano la loro più grande minaccia. Sono infatti i loro padri, i loro fratelli e i loro mariti che vorrebbero tornare al Medioevo arabo i loro più accaniti oppositori e le donne, come è capitato in Occidente, sono destinate a scrivere la storia anche nei Paesi Arabi e a determinare una inevitabile fine alla prepotenza maschile.
Luigi Picheca