Prevenzione e ricerca. È grazie a questi due ingredienti che per la prima volta in Italia è stata registrata una diminuzione dei decessi per tumore. Infatti, secondo una relazione dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) basata sui dati ISTAT del 2013, le nuove diagnosi di tumore sono aumentate, ma il numero di decessi è diminuito.
La riduzione dei decessi è principalmente riconducibile alla maggior adesione della popolazione ai programmi di screening (per esempio quello del tumore al seno) ed ai progressi nell’oncologia di precisione basata sulla caratterizzazione dei profili genetici dei diversi tipi tumore al fine di impostare terapie più efficaci.
Secondo il presidente della AIOM, Carmine Pinto, “in un paese in cui tante cose vanno male nell’oncologia ci sono segnali positivi perché per la prima volta in tutto il mondo si sta riducendo l’incidenza dei tumori e in Italia si è ridotta anche la mortalità. Il nostro paese, inoltre, ha il più alto tasso di sopravvivenza in Europa anche se purtroppo a macchia di leopardo.
Oggi sappiamo che non esiste ‘il’ tumore ma ‘i’ tumori e che la malattia si sviluppa e progredisce diversamente in ogni persona. Perché il paziente possa ricevere una terapia di precisione sono necessarie una diagnosi accurata e una definizione del profilo molecolare della malattia con test specifici. La diagnosi può essere garantita attraverso il lavoro di laboratori di qualità in grado di fornire risultati standardizzati che supportino il lavoro dei clinici”. L’oncologia di precisione cambia anche il concetto di appropriatezza, diventa cioè necessario verificare se il paziente riceva il test molecolare e la terapia indicati. “In questo modo” prosegue Pinto “si possono ottenere risparmi notevoli per il sistema evitando trattamenti inutili e le conseguenti tossicità per i pazienti.”