Koinè, il cubo e la memoria

Gennaio. Sole e freddo. Un grande cubo bianco su una spiaggia.

La spiaggia è quella di Porto Caleri, a Rosolina Mare, nel meraviglioso parco del Delta del Po. Un luogo incantato dove tutto è orizzontale, dove sabbia, acqua e cielo si confondono e si distinguono al ritmo delle maree. Dove le conchiglie portate dal mare hanno tracciato sulla terra solchi leggeri, fittissimi e misteriosi.

Il cubo viene da lontano, da un altro fiume, forse dalla stessa acqua. La sua storia si intreccia con quella di un gruppo di artisti brianzoli, che si chiamano Koinè. Sono abituati a portare l’arte là dove non te l’aspetti. Fuori dai musei. Per esempio, sopra una spiaggia immersa nell’inverno.

Sotto le linee metalliche di quel cubo è passata nel corso di lunghi mesi, l’acqua del fiume Adda. Allora il cubo, si chiamava Scorrelamente ed era sospeso sopra il fiume. Faceva parte dell’opera di uno degli artisti di Koinè, Piero Macchini, e della mostra allestita dal gruppo presso le chiuse leonardesche di Paderno d’Adda.


Attraverso quel cubo, dopo il vento e l’acqua dell’Adda, sono passate anche le persone, quando lo scorso luglio dal fiume l’installazione ha raggiunto il cortile dello Spazio Radice 33, a Lissone. Lì il cubo si chiamava Scorrelamente 2.0 e pareva gigantesco.


Sull’immenso litorale di Porto Caleri, invece, il cubo sembra scomparire.


È fatto di contorni che da lontano quasi non si vedono, come assorbiti dalla luce che attraversa l’aria e rimbalza nell’acqua. Ma le persone che intorno al cubo si muovono, quelle si vedono bene. Sciarpe, berretti, guanti, sigarette. La fatica del costruire. Sono gli artisti di Koinè. È sabato mattina e loro si sono alzati presto, per portare il cubo fin là, dove il fiume, perennemente, entra nel mare. Ognuno di loro ha portato con sé anche qualcos’altro, fino a quella spiaggia lontana. Dei materiali, qualcuno. Degli oggetti, qualcun altro. Un’idea, tutti quanti. Un’idea da costruire, di nuovo, dentro a quel cubo bianco.

È gennaio, fa freddo e c’è il sole. C’è una spiaggia che sembra immensa e ci sono i contorni bianchi di un cubo vuoto.

Il 27 gennaio ricorre la Giornata della Memoria, si ricorda il più grande sterminio della storia.

È il giorno che gli artisti di Koinè hanno scelto per raccontare come loro, quel cubo, su quella spiaggia, hanno provato a riempirlo.


La mostra ‘Memoria 17’ sarà allestita allo Spazio Radice 33 in via San Martino 33 a Lissone.

Tutti invitati all’inaugurazione di venerdì 27 gennaio dalle ore 18.00 alle ore 22.00.

Sarà possibile ammirare le opere anche sabato 28 dalle 16.00 alle 20.00.  Ingresso gratuito.

Artisti:

ENZO BIFFI

ERMENEGILDO BRAMBILLA

MARCO GAVIRAGHI CALLONI

MARIANGELO CAZZANIGA

ANDREA CEREDA

VALERIA CODARA

DARIO COGLIATI

PIERO MACCHINI

GIACOMO NICOLA MANENTI

ANTONELLO SALA

MICHELE SALMI

Per saperne di più: http://www.gruppokoine.it/

Le fotografie del ‘backstage’ di Porto Caleri sono di Giovanna Monguzzi e Stefania Sangalli:

 

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