di Isabella Traballi
Si riconosce da lontano per il suo elegante tronco bianco. La corteccia perlacea si sfoglia come carta lasciando trasparire il sottostante tronco rossastro. L’energia della betulla, a livello olistico, è la gentilezza, l’accettarsi e riconciliarsi con se stessi dice Bouchardon. Riequilibra le energie maschili con quelle femminili, è un balsamo per le ferite del nostro vissuto e aiuta a riscoprire l’amore e la dolcezza. Quando ci si siede ai piedi della betulla, si è investiti da un senso di pace, di armonia e di tranquillità.
Nell’antica Roma la betulla era l’albero di Venere, dea dell’amore e della bellezza. In passato la corteccia della betulla veniva utilizzata come carta, alcuni scritti antichi in sanscrito sono giunti a noi su grandi fogli di corteccia di betulla.
Le sue foglie cadono presto in autunno e diventano facile nutrimento per gli insetti e i microrganismi, rendendo il terreno sotto questa pianta molto fertile. Per la sua caratteristica fertilità ed eleganza è sempre stata considerata una rappresentante del principio femminile.
In erboristeria e naturopatia è usata per purificare il sangue e l’organismo soprattutto in primavera, grazie alle sue notevoli proprietà diuretiche e drenanti.
Roberto, il nostro falegname in pensione che ci tiene informati sull’utilizzo delle piante in falegnameria, dice che la betulla è poco utilizzata per i mobili perché il legno è troppo morbido. In passato però si costruivano giocattoli per bambini, fino a quando la plastica ha, nel tempo, sostituito questo materiale prezioso e naturale. Alcuni fioristi gli commissionano piccoli tronchetti di betulla da svuotare in modo da creare bellissimi portavasi ornamentali.
Hubert Bosch e Lucilla Satanassi nel loro libro “Incontro con lo spirito degli alberi” esprimono un pensiero molto profondo riguardante questa pianta meravigliosa :” Lo spirito della betulla fa vedere che ogni età ha la sua bellezza, possiamo essere belli anche a ottant’anni, con il viso solcato da rughe e con i capelli bianchi come la corteccia di questo splendido albero…Una volta essere anziani era l’onore più grande, essi erano le persone più stimate ed ascoltate della comunità e le loro rughe e i capelli bianchi erano considerati segni di saggezza. Oggi, purtroppo, insieme alle rughe abbiamo buttato via anche la saggezza”.
Vi proponiamo una commovente poesia di Alda Merini: Tu non sai: ci sono le betulle
Tu non sai: ci sono betulle che di notte
levano le loro radici,
e tu non crederesti mai
che di notte gli alberi
camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c’è un
violino d’amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta in un crepaccio
e poi diventa vita.
Te l’ho già detto: i poeti non si redimono,
vanno lasciati volare tra gli alberi
come usignoli pronti a morire.