di Luigi Picheca
Il nostro mondo sta andando sempre di più verso un sistema che peserà sulle spalle della popolazione onesta e osservante delle leggi. Un quieto vivere sempre più scosso da scandali e dagli avvenimenti di cronaca che ci lasciano continuamente sorpresi e, ahimè, purtroppo abituati.
Le parole che pronuncia spesso Papa Francesco vengono recepite dalle tante persone che sanno aprire il cuore e la mente a questi Suoi richiami alla fede, alla rettitudine, alla tolleranza e alla misericordia, sentimenti e comportamenti a cui il Santo Padre ha voluto fortemente dedicare il Giubileo in corso.
La fiducia negli altri, persino a chi ci sta accanto, è diventata merce rara, a volte colpevolmente rara, perché sempre più spesso è proprio chi subisce violenze e ingiustizie che diventa il colpevole di quanto gli capita. Anche lo Stato ci è contro in queste malaugurate disgrazie e, come è capitato recentemente con le note gabole bancarie, ci incolpa e ci fa sentire degli sprovveduti.
Tutti hanno imparato e messo in atto questa tattica salvo gli onesti, ci rigirano la frittata sotto il naso e ci gridano in faccia che siamo degli imbecilli a non guardare con la lente d’ingrandimento ogni contratto che firmiamo e ogni acquisto che compiamo.
Una volta ci si poteva permettere di confidare nei nostri negozianti di fiducia, nei concessionari di fiducia e, limitatamente, nelle Istituzioni in cui si credeva ancora. Oggi dovremmo girare in compagnia di un avvocato (di fiducia?) per farci consigliare su ogni acquisto e per ogni contratto che firmiamo, ma neanche questo ci metterebbe al riparo da amare sorprese.
Le persone che incontriamo nei centri commerciali e ai quali chiediamo consulenza e garanzia nel scegliere i diversi prodotti che vorremmo acquistare, in caso di insoddisfazione da parte nostra è quasi sempre difficile ritrovare lo stesso “esperto” che ci aveva consigliato in precedenza e restiamo col dubbio se quello precedente ci avrà consigliato per il meglio o solo per rifilarci un prodotto che non è riuscito bene.
Quando mio padre andava dal suo concessionario per acquistare un’auto nuova, gli veniva incontro la persona che conosceva meglio e che gli garantiva un post-vendita quasi impeccabile.
Oggi siamo costretti ad informarci per tempo leggendo le riviste di settore e/o chiedendo consigli agli amici o andando sui social per scoprire la frazione statistica tra soddisfatti e non e per procedere all’acquisto dopo aver incrociato le dita, aver acceso una candela al nostro Santo e dopo aver programmato una gita a Caravaggio per una benedizione.
Un mondo così ha proprio toccato il fondo e quei grandi personaggi politici ed industriali che guidano le sorti del nostro pianeta e che si recano in Vaticano a chiedere udienza a quel Sant’Uomo che guida la Chiesa, paiono pavoneggiarsi per l’accoglienza del Papa più che ascoltarne le parole.
Non ho molta fiducia in chi possiede il Potere e in chi guida il nostro mondo e vedo che gli sforzi delle brave persone finiscono per perdere valore in quella che è la geopolitica dominante.
Spetta però a tutti noi renderci più consapevoli e più attenti alle scelte che i Dirigenti del mondo stanno operando.