La geografia dell’altezza che misura il benessere

tallest
Una differenza di pochi centimetri che, però, sta cambiando il mondo. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Imperial College di Londra, che ha appena reso disponibile un rapporto sulle caratteristiche della popolazione mondiale a partire dalla loro altezza.

Sì, perché se l’altezza dipende in buona misura dalle caratteristiche generiche della nazioni, sembra che tanti altri fattori influenzano la crescita degli uomini all’insù. Anche il rapporto dell’istituto inglese va in questa direzione. Confrontando i dati mondiali del 1914 con quelli del 2014, raccolti da 800 scienziati e dall’Organizzazione mondiale della sanità, si apprende che le condizioni di vita influenzano l’altezza degli abitanti della terra.

In un secolo, per esempio, la palma per più alti la vinceva la Svezia, con un’altezza media di 172 centimetri per gli uomini e di 160 per le donne, mentre oggi i maschi più longilinei sono gli olandesi con 183 centimetri, mentre le ragazze sono le lettoni alte mediamente 1 metro e settanta. Dall’altro lato della classifica i più bassi nel 1914 abitavano in Laos (150 cm), mentre oggi dimorano a Timor  Est dove l’altezza media raggiunge il metro e sessanta. Le donne più minute  invece – pur a 100 anni di distanza – continuano a essere quelle del Guatemala, che però sono passate da 140 a 149 centimetri d’altezza.

Ma la geografia delle altezze non è tanto una questione di numeri, bensì avverte della condizione di benessere delle varie zone del mondo. Non è un caso che, pur essendo cambiata nel corso di un secolo, la cartina è ancora suddivisa a metà con l’emisfero del Sud che ospita persone mediamente più basse di quello del Nord. L’altezza è un metro importante per misurare il benessere sperimentato durante l’infanzia, ed è un riflesso della qualità del cibo. In generale, i bambini che hanno accesso a un cibo sano e che non soffrono di malattie legate a scarse condizioni igieniche, diventeranno più alti.

L’America assiste a un arresto dell’altezza della popolazione, perché è aumentata la disuguaglianza di accesso al cibo di qualità; al contrario l’Estremo Oriente nell’ultimo secolo è cresciuto molto come dimostrano le ragazze sudcoreane che hanno guadagnato 20 centimetri. Alcuni Paesi dell’Africa, invece, negli ultimi 40 anni sono stati toccati da una decrescita nell’altezza e questo è il risultato di una condizione socio-economica e nutrizionale che sta peggiorando. Studiare i cambiamenti dell’altezza può aiutare a prevedere in che direzione sta andando il benessere futuro e intervenire per evitare le disuguaglianze nel mondo.

Ilaria Beretta

www.suppost.it

image_pdfVersione stampabile