La luce rosa delle dolomiti: il fenomeno dell’Enrosadira

th2NY1OCNQdi Isabella Traballi

Le Dolomiti sono montagne ricche di magia e sono diventate patrimonio dell’U.N.E.S.C.O dal 2009. Durante il giorno sembrano rocce spuntate dal niente che si stagliano verso il cielo come piante in cerca di luce.

Al tramonto si illuminano di rosa, incendiate dai riflessi del sole che cala dolcemente dietro di esse. L’Enrosadira, che deriva dal ladino e significa “diventare rosa”, è un fenomeno che conferisce il caratteristico colore rosa-viola a queste montagne ed è causato principalmente dalla costituzione chimica delle Dolomiti: magnesio e carbonato di calcio. Si può osservare soprattutto all’alba e al tramonto durante le giornate nitide.

Rosengarten
Rosengarten

Un’antica leggenda narra di Laurino, Re dei nani, proprietario di un meraviglioso giardino di rose (Rosengarten, appunto, o Catinaccio) innamorato della bellissima principessa Similde. Laurino rapì la fanciulla, promessa ad un altro uomo, con l’aiuto di un cappello che lo rendeva invisibile; la condusse al castello e poi nel roseto colmandola di attenzioni. Il legittimo promesso sposo, Hartwig, con l’aiuto di Re Teodorico, liberò la principessa. Re Laurino colto da profonda tristezza pietrificò il roseto pronunciando una formula magica secondo la quale le rose non sarebbero più state viste da nessuno né di giorno né di notte. Ma… dimenticò l’alba e il crepuscolo! Da allora, al tramonto e al sorgere del sole, le rose riappaiono e le Dolomiti si tingono di rosa…


Queste imponenti montagne sono capaci di suscitare emozioni profonde. Ad un solo sguardo emanano un’energia che passa dagli occhi e attraversa i pensieri. Su queste vette hanno combattuto uomini valorosi, ragazzi giovanissimi che, per la patria, hanno perso la vita tra freddo e stenti durante la prima guerra mondiale.

I resti delle trincee della I guerra mondiale
I resti delle trincee della I guerra mondiale

Dal Passo Falzarego con la funivia si arriva al Lagazuoi e da qui si possono percorrere i sentieri con i resti delle trincee e di alcune gallerie scavate nella montagna. Memorie di guerra, di coraggio e di vite spezzate; in religioso silenzio si cammina respirando i ricordi di coloro che con tanto ardore hanno difeso i confini dell’Italia.


Scrive Dino Buzzati nel libro Le montagne di vetro : “Avvicinatevi, vi prego, esaminate questo spettacolo che senza ombra di dubbio è una delle cose più belle, potenti e straordinarie di cui questo pianeta disponga… Sono pietre o nuvole? Sono vere oppure è un sogno?”

Fotografie di Silver.ph

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