Si è svolta recentemente una maratona di 24 ore per chiedere la liberazione di Julian Assange, il giornalista australiano fondatore di Wikileaks accusato di aver divulgato segreti di stato del governo degli Stati Uniti.
A questa iniziativa se ne sono aggiunte altre fra cui l’appello del Premio Nobel per la pace, Adolfo Pérez Esquivel e la campagna “La mia voce per Assange”.
Manifestazioni per chiedere la liberazione di Juliane Assange, detenuto per aver avuto il coraggio di denunciare crimini di guerra e gravissime violazioni dei diritti umani.
La mia voce per Assange è promossa da un comitato formato da: Paolo Benvenuti, Daniele Costantini, Flavia Donati, Giuseppe Gaudino, Laura Morante, Armando Spataro, Grazia Tuzi, Vincenzo Vita.
La campagna è stata presentata recentemente nella sede della Federazione Nazionale della Stampa italiana, che hanno visto la proiezione di alcuni video con dichiarazioni di Premi Nobel, personalità del mondo della cultura, dell’informazione e dello spettacolo, che hanno aderito alla campagna, per affermare – come recita lo slogan – che “la trasparenza è condizione irrinunciabile della democrazia“.
Sono numerosi gli appelli per la liberazione del giornalista.
Oltre alla campagna “La mia voce per Assange” un altro Comitato formato da: Amnesty International, Articolo21, Atlante delle guerre, Comitato di solidarieta’ con Leonard Peltier di Milano, Free Assange Italia, Italia che Cambia, Left, L’indipendente, Media Alliance, Pressenza, Presidio Europa NoTav, Terra Nuova, transform! Italia, Sostenitori di Julian Assange, Sovranità Popolare, Unimondo, Ecomapuche più singoli cittadini hanno lanciato un appello che inizia così:
Julian Assange è un uomo, un giornalista che ha rivelato i crimini e i criminali delle guerre in Afghanistan e in Iraq degli Stati Uniti.
Julian Assange per questo è stato punito, è stato ingiustamente incarcerato e imbavagliato, gli è stato impedito di fare informazione. Mentre i crimini e i criminali sono impuniti e assolti.
Julian Assange rischia di essere estradato negli Stati Uniti e condannato a morte con 175 anni di carcere.
Julian Assange ha due figli piccoli e ha accanto una compagna e avvocata, Stella Assange, che continua a lottare.
Julian Assange è il simbolo di tutti i giornalisti, le giornaliste, le voci libere che con lui possono essere messe a tacere.
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