Per chi se lo fosse perso, suggeriamo quello che riteniamo uno dei migliori film italiani di quest’anno. Tornatore torna, anzi rinasce, con un film di grande respiro e riesce a mostrare tutte le sue doti di grande sceneggiatore e regista, non solo per il cast di tutto rispetto, ma soprattutto per la storia ricca di fascino e di poesia, a metà tra il thriller e il melodramma sentimentale. Virgil Oldman, nell’impeccabile interpretazione di Geoffrey Rush, è un eccentrico antiquario e battitore d’aste stimato e conosciuto in tutto il mondo.
Trascorre la sua esistenza, tutta votata alla passione per l’arte, tra il lusso di grandi alberghi e la solitudine nella sua splendida casa-museo, all’interno della quale lui custodisce una meravigliosa, preziosissima collezione di ritratti femminili. Non ha relazioni sentimentali, è schivo, abitudinario, maniaco dell’igiene, forse anche un po’ noioso.
La sua routine viene turbata il giorno in cui riceve un incarico, per la valutazione di un patrimonio artistico, da una sconosciuta e giovane erede di una ricca famiglia. E da lì in poi, si gioca tutto sul vero e il falso, sul detto e il non detto. Ne nasce una storia ricca di mistero, in cui il nascondersi diventa un incitamento alla scoperta.
Una storia raccontata con grande maestria ed eleganza, dove si respirano atmosfere mitteleuropee e che, nelle sue due ore di pellicola, ci mostra come i grandi registi riescano a creare film dai meccanismi quasi perfetti e dall’estetica impeccabile. Tanto da farsi perdonare anche un finale con qualche eccesso e qualche prevedibilità. Un film sofisticato, un po’ crudele, un po’ amaro, ma incantevole.
Daniela Zanuso