di Luigi Picheca
La vita di ognuno di noi è disciplinata da leggi e regole che ci vengono imposte dalla nostra società e dalla logica di convivenza. A volte queste leggi e queste regole ci limitano la libertà i comportamento e di espressione ma fino a quale punto? È pur vero che senza regole non potrebbe sussistere una buona convivenza, i più forti e i più prepotenti avrebbero vita facile senza adeguati modelli di comportamento e senza adeguati controlli giurisdizionali sarebbe inutile emanare le leggi e farle rispettare.
Ci sono però tante cose che tardano ad essere prese in opportuna considerazione, le questioni che riguardano certe minoranze. Definire il termine “minoranza” è un’impresa ardua, esso si riferisce sempre ad un dato numero di esseri umani che hanno diritto di farsi rispettare come cittadini del mondo.
Anche la Chiesa non rispetta equamente i diritti di tutti, Papa Francesco nelle sue lotte per dare voce a queste minoranze non riesce a vincere le forze che si oppongono a questa naturale evoluzione. La nostra società pure si oppone a questa necessaria evoluzione e non se ne capisce il perché. Eppure, parlando di certi problemi, dovremmo essere tutti più aperti alle soluzioni, ad esempio, che riguardano l’omosessualità. Trovo strano che nel terzo millenio si sia ancora discutendo dei loro diritti, diritti che ogni categoria di persone rivendica per sé ma non per i loro simili.
Certo, io difendo i loro diritti all’esistenza ma non mi trovo d’accordo su certe loro richieste quando si spingono al di là della giusta causa, non ritengo giusto che chiedano di essere autorizzati ad adottare le mamme in prestito per avere dei figli e devono discutere in modo chiaro sui diritti di famiglia.
Una cosa è certa, non sono nati per caso e il loro diritto all’esistenza è sancito anche dal Padreterno, se no non sarebbero creature come le altre! Non so quanto ci vorrà ancora ma so che è un dovere di tutti aprire una seria discussione su questi argomenti e ritengo con forza che la Chiesa debba dare spazio e adeguato risalto a questo problema più volte lasciato colpevolmente irrisolto.
Luigi Picheca