di Daniela Zanuso
E’ da anni sul podio dei Paesi più felici del mondo. Inoltre vanta il record europeo di investimenti in energie rinnovabili e in politiche per la difesa dell’ambiente.
Ora, la Danimarca, è anche prima in Europa per il consumo di prodotti bio e precursore mondiale di politiche volte all’eliminazione di pesticidi e sostanze chimiche dagli alimenti. Obbiettivo: 100% bio. Entro il 2020, verranno raddoppiate le superfici di terreni coltivati con metodi biologici. Certo, l’obbiettivo è ambizioso, ma raggiungibile se si considera che da ben 25 anni questo Paese si impegna nella ricerca di un’agricoltura più naturale e organica.
Molte sono le iniziative pubbliche che mirano al raggiungimento del traguardo: campagne di sensibilizzazione, incentivi, pubblicità, programmi educativi nelle scuole e controlli nelle mense.Il governo danese da anni sostiene le politiche agricole e incentiva i contadini che si impegnano a coltivare in maniera biologica e biodinamica. Ingenti le somme di denaro investite (61 miliardi di dollari già stanziati) ma sono state emanate anche leggi più snelle e facilitazioni burocratiche. Il “Piano di azione organica” di 67 punti, prevede l’incentivazione alla trasformazione di campi coltivati in modo convenzionale in campi coltivati con metodi sostenibili (Danish Organic Action Plan 2020).
Il Ministro danese per l’Agricoltura, il cibo e la pesca, Dan Jørgensen, ha dichiarato: “I nostri sforzi per la produzione e il consumo del biologico, andranno a beneficio dell’ambiente, della natura, del benessere animale e delle future generazioni”.
E’ ormai accertato che l’agricoltura organica è l’unica strada percorribile per evitare gravi conseguenza sulla salute collettiva, ma è anche necessaria per i terreni che con l’uso di pesticidi si impoveriscono e sono maggiormente esposti a siccità ed inondazioni.
E l’Italia? Il nostro paese si trova al 10° posto nella classifica europea di consumo di prodotti bio con il 2,2% contro il 7,6 della Danimarca. Di strada da fare ne abbiamo ancora tanta, ma auguriamo che questo piccolo paese scandinavo sia per noi un esempio da imitare.