Colf, idraulici, baby sitter, badanti sono solo alcuni dei mestieri raccolti dal nuovissimo «catalogo dei lavori» per smartphone.
L’applicazione – fondata da cinque ragazzi milanesi studenti di finanza, management e pubblicità, ma con alle spalle un passato da liceo classico – si chiama Praeben (appunto dal latino praebere, cioè offrire) e funziona proprio come un’agenzia di collocamento per i «professionisti domestici» più richiesti, ma spesso invisibili, nel mare magnum delle metropoli.
Il sistema non vuole solo far «scoprire» tutti i lavoratori disponibili nella zona (indicandone anche orari e tariffe), ma posiziona i candidati secondo un punteggio che si aggiorna grazie all’indice di gradimento segnalato dal cliente.
Secondo i creatori, questo meccanismo farà in modo che, pur di ottenere un buon voto sul curriculum e accaparrarsi più incarichi, ogni esperto si impegnerà al massimo in ogni chiamata.
Perché i cinque studenti hanno pensato la pagella per il lavoro? In Italia dove niente sembra esserlo, almeno l’app sia meritocratica.
Ilaria Beretta
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