di Luigi Losa
Il “potere” invece del “servizio”: così Edoardo Mazza ci ha traditi.
26 settembre 2017: la pagina più buia e più disonorevole della storia di Seregno. Il sindaco Edoardo Mazza, 38 anni, avvocato, eletto nel 2015, espresso da Forza Italia e a capo di una giunta di centrodestra è finito agli arresti domiciliari per corruzione e più specificatamente per i suoi rapporti con l’imprenditore edile Antonio Lugarà (arrestato).
In cambio di un sostegno tangibile alle elezioni comunali di due anni orsono Mazza avrebbe garantito al costruttore la concessione a costruire un supermercato e una palazzina uffici su un’area dismessa. Mai era successo prima d’ora e mai (e credo su questo punto la memoria non m’inganni) in tutta la Brianza per quanto riguarda sindaci in carica. Nemmeno negli anni tumultuosi di Tangentopoli.
Ma la cosa più grave è che Lugarà è ritenuto il trait d’union tra la politica seregnese ma anche regionale (nell’inchiesta è infatti coinvolto l’ex vicepresidente e assessore alla sanità lombarda Mario Mantovani) e la ‘ndrangheta che a sua volta stava e sta continuando la sua escalation a 360° nel territorio brianzolo infiltrandosi in tutti i gangli della società.
A provocare un autentico choc nell’opinione pubblica seregnese è anche il coinvolgimento nell’inchiesta del vicesindaco Giacinto Mariani, esponente di spicco della Lega, che pure ha guidato la città per dieci anni (dal 2005 al 2015 con un precedente da assessore dal 1993 al 1995 nella giunta monocolore leghista di Evita Bovolato franata per dissensi interni). E ancora dell’assessore Gianfranco Ciafrone, del consigliere comunale Marco Gatti, nonché di dirigenti e funzionari comunali.
A dare il senso della gravità di quanto accaduto bastano le parole del sostituto procuratore della Repubblica di Monza, Salvatore Bellomo: “E’ emerso il ritratto di un’amministrazione intera supina agli interessi dell’imprenditore che voleva realizzare un supermercato dove proprio non si poteva fare. L’amministrazione comunale di Seregno ha emesso una serie di atti illegittimi. Desolante il silenzio dei dirigenti: funzionari che hanno il dovere di segnalare ipotesi di reato si prostrano all’amministrazione politica del momento fregandonese dei loro autonomi poteri. Non stiamo parlando di un classico esempio di corruzione con scambi di soldi, ma di una forma molto più sottile e pericolosa: il reperimento fraudolento di consensi elettorali”.
Una valutazione per taluni versi sconvolgente soprattutto tenendo conto che ad agire dietro le quinte era ed è una criminalità organizzata che, ad onta di inchieste, arresti, processi, condanne da diversi anni a questa parte (ci sono collegamenti addirittura con l’indagine ‘Infinito’ del 2010 che squarciò il velo sulla presenza e sul potere della ‘ndrangheta in Lombardia e in Brianza) si è ormai configurata e strutturata come ‘capitale sociale’ e ‘sistema’ del nostro territorio. Con una opinione pubblica quantomeno distratta, indifferente, silente quando non proprio omertosa.
Prima ancora di chiedersi cosa potrà accadere ancora e di peggio, è oggi doveroso chiedersi perché tutto questo è accaduto e accade. E’ un dovere come uomini e come cittadini ancorchè presuppone che il vivere in una comunità civile richieda e imponga anche presa di coscienza, consapevolezza, assunzione di responsabilità prima ancora che partecipazione e impegno.
La risposta al “perché”, e limitandoci solo al versante politico-amministrativo che più al momento interpella una città, la seconda dell’intera Brianza, la sto cercando da ore e per adesso ho trovato solo la considerazione amara, triste, quasi disperata che al valore più che al termine ‘servizio’ si è sostituito con assoluta e totale spregiudicatezza il termine più che il valore ‘potere’, inteso come asservimento al proprio interesse personale di una posizione che, in democrazia, è frutto e conseguenza di una fiducia e di un consenso.
Per questo il “tradimento” del sindaco Edoardo Mazza nei confronti dei suoi cittadini di Seregno, siano stati suoi elettori o meno, è grande, troppo grande, pesante, troppo pesante, impossibile da accettare.
Grazie Losa, hai rappresentato anche il mio pensiero. Grazie.