Le Chiuse, installazioni del gruppo Koinè – Piero Macchini

le-chiuse_macchini_06Circa un anno fa il Gruppo Koiné ha proposto al Museo di Lissone un’operazione diversa da quanto siamo solitamente abituati a vedere in un luogo istituzionale. Il pubblico, in quell’occasione, non si trovava di fronte a opere esposte, veniva, invece, accolto da dodici leggii, uno per ogni componente del gruppo, in cui erano riportate informazioni sull’opera che si trovava in un luogo altro, nel territorio. Oggi con Le chiuse veniamo portati in esterno.

Il gruppo, costituitosi venti anni fa, propone una serie di lavori collocati sui canali limitrofi al fiume Adda nel territorio di Cornate e di Paderno in stretta relazione ad esso e alla natura circostante. La volontà è quella di creare un rapporto, un dialogo, che lascerà una traccia storica, mnemonica. L’Adda, come da loro stessi dichiarato è «un insieme continuo di memoria degli interventi dell’uomo e di meraviglie della natura. Sono questi luoghi dove l’equilibrio fra la civiltà e l’ambiente corre sul filo del silenzio, di quel fascino antico che nasce dalla capacità di addomesticare l’acqua senza cancellare o devastare ciò che le sta intorno».

 

 

PIERO MACCHINI 

In Scorrelamente Piero Macchini, ha inserito in un tratto di canale, accanto a una chiusa, da lui inglobata in un cubo di ferro, dei fogli di lamiera, precedentemente trattati: prima dipinti di bianco e quindi incisi, in modo che una volta immersi nell’acqua, le zone senza colore si arrugginiscano per divenire dei segni densi di significato. L’artista è interessato all’idea del fiume come metafora della mente, che nel corso del tempo si ingrandisce e accumula informazioni, per poi giungere alla fine del percorso per immettersi nel mare e ricominciare il suo tragitto. In tutto questo è un riferimento a una dimensione esistenziale, foriera di un senso profondo di trasformazione.

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