Le lacrime di Cristiano Ronaldo

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di Luigi Losa

Dalle lacrime di disperazione a quelle di gioia ed esultanza. Le lacrime di Cristiano Ronaldo, capitano e goleador del Portogallo che ha battuto la Francia nella finale di Parigi degli Europei di calcio 2016 la sera di domenica 10 luglio. Checchè se ne dica e se ne voglia è questa l’immagine simbolo della competizione continentale che si è conclusa dopo 51 partite con la vittoria un po’ a sorpresa dei portoghesi ‘orfani’ del loro giocatore bandiera e match winner infortunatosi alla gamba sinistra pochi minuti dopo l’inizio della partita.

I lusitani sono così riusciti nell’impresa di vincere per la prima volta il titolo europeo del pallone proprio quando il sogno sembrava essere diventato impossibile, dimostrando di essere una squadra vera anche senza il proprio campione supercelebrato e strapagato, detentore di un numero infinito di record.

La finale di Parigi ha confermato ancora una volta di più quanto il gioco del calcio possa essere incredibile, sovvertire ogni pronostico e ogni ragionamento, suscitare emozioni inaspettate ed essere capace di rendere umani anche uomini che sembrano appartenere ad un mondo privo di sentimenti.

Invece l’Europeo 2016 ci restituisce un giocatore, Cristiano Ronaldo, capace di farsi voler bene dopo tanti anni in cui era parso altezzoso e superbo, prigioniero di uno star system che lo rendeva non solo invidiato per i tanti milioni di euro guadagnati ma anche estremamente antipatico.

Invece prima il selfie concesso divertendosi ad uno dei tanti ragazzi e ragazze che hanno animanto ogni prepartita, poi la notizia della vigilia quando si è appreso che ha voluto invitare alla finale (facendole pervenire i biglietti tramite il suo agente) Chantal Borgonovo, la vedova di Stefano, brianzolo di Giussano, già giocatore della Fiorentina e del Milan, morto tre anni orsono a 49 anni dopo una lunga e coraggiosa lotta contro la Sla come da lui rivelato nel 2008.

Cristiano Ronaldo ha saputo della vicenda di Borgonovo da Carlo Ancelotti suo allenatore al Real Madrid di cui è una ‘stella’ e si è subito schierato a sostegno della Fondazione creata dallo sfortunato giocatore giussanese e portata avanti ora dalla vedova e dai quattro figli.

Il drammatico film della finale dell’Europeo con Ronaldo che si accascia dolorante dopo uno scontro con Payet, viene curato e bendato, torna in campo, cerca di resistere ma non ce la fa ed esce in barella dopo aver consegnato la fascia di capitano al compagno Nani resta una delle pagine epiche della storia del calcio. Anche perché c’è un secondo tempo che vede ricomparire Ronaldo all’inizio dei supplementari, zoppicante ed incerottato ad incitare e sostenere la squadra che nel frattempo ha tenuto testa ai francesi. Poi arriva come un fulmine il gol di Eder, una riserva che in tutto il torneo ha giocato poco più di 50 minuti e che è subentrato al 79’ a Renato Sanches la giovanissima promessa del calcio portoghese e non solo (già acquistato dal Bayern Monaco da quest’anno affidato ad Ancelotti): con un tiraccio da fuori area sorprende il portiere francese Lloris e ammutolisce lo Stade de France con le decine di migliaia di tifosi francesi che si aspettavano di celebrare un nuovo trionfo dei blues (dopo quelli dell’84 e del 2000 oltre che del mondiale del ’98).

Ronaldo impazzisce allora di gioia per la vittoria che credeva perduta per sempre (era il suo quarto campionato europeo e da giovanissimo nel 2004 aveva patito la cocente delusione della sconfitta per 1 a 0 ad opera della Grecia proprio a Lisbona) e che invece aveva ritrovato malgrado il suo infortunio. Saltellando su una gamba sola sale nella tribuna d’onore per ricevere e alzare al cielo la grande coppa d’argento del peso di 12 chili che spetta ai vincitori dell’europeo.

Lo storytelling di questa competizione racconta anche la sconfitta di quello che si era imposto come il nuovo rivale di Ronaldo, Antoine Griezmann l’attaccante che con i suoi sei gol aveva trascinato la Francia alla finale, piegando con una doppietta addirittura la Germania in semifinale.

Non solo Griezmann è rimasto a bocca asciutta pur risultando uno dei migliori tra i suoi e impegnando il portiere lusitano Rui Patricio quanto mai sicuro e decisivo in parecchie occasioni, ma ha perso il confronto con Ronaldo per la seconda volta quest’anno in una finale. Griezmann è infatti giocatore dell’Atletico Madrid battuto dal Real Madrid nella finalissima di San Siro della Champions League del 28 maggio scorso conclusasi ai calci di rigore con l’ultimo, decisivo, messo a segno proprio da Ronaldo.

Il quale, pur azzoppato e di fatto assente dalla finale, esce vincitore anche nel confronto con il suo più grande rivale Leo Messi, battuto nella finale della Coppa America il 27 giugno scorso dal Cile ai calci di rigore di cui uno fallito proprio dal capitano e star dell’Argentina. Una delusione tanto cocente (dopo gli insuccessi in altre competizioni intenazionali in primis la finale dei mondiali di due anni orsono contro la Germania) da fargli annunciare l’abbandono della nazionale.

Ma sarebbe ingiusto e ingeneroso non citare i compagni di Cristiano Ronaldo che hanno compiuto l’impresa anche in nome e per conto suo: detto del portiere Rui Patricio, di grande efficacia sono stati i laterali di difesa Soares Cedric e Raphael Guerreiro, gli insuperabili centrali Josè Fonte e Pepe, il cervello di centrocampo William Carvalho con i compagni Adrien Silva e Joao Mario oltre al già menzionato Renato Sanches così come la punta Nani ed il subentrato veterano Ricardo Quaresma unitamente a Joao Moutinho. Senza dimenticare il c. t. Fernando Santos che nel celebrare il trionfo ha prima di tutto ringraziato Dio, poi la moglie e la madre. Tutto il contrario insomma dell’altro e più celebre allenatore portoghese, Josè Mourinho, ovvero la superbia e l’eccesso fatto persona.

Cala il sipario dunque su questo Europeo che ha messo in evidenza non pochi cambiamenti in atto anche nell’antico gioco del pallone. E sui quali bisognerà tornare a ragionare.

 

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One thought on “Le lacrime di Cristiano Ronaldo

  1. Ottimo articolo e molto utile. Per la finale del campionato di Euro 2016, tra la squadra nazionale del Portogallo e della nazionale di Francia, non era previsto che il Portogallo andando a vincere. Il gol di Éderzito António Macedo Lopes è stato una sorpresa. È bello vedere in questa partita una vittoria del Portogallo, che è la prima volta che hanno vinto campionato di euro. Sono sicuro che Deschamps dovrà rivedere la propria fase offensiva e difensiva per la prossima stagione di euro.

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