di Francesca Radaelli
Sala gremita e lunghi minuti di applausi sabato sera al Teatro Manzoni di Monza per le “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek che hanno riempito di allegria il pubblico monzese. La commedia, uscita al cinema nel 2010, è stata riadattata dal regista di origini turche per il palcoscenico teatrale e la trasposizione è decisamente riuscita.
La trama e i personaggi principali sono quelli del film: il coming out mancato di Tommaso (Erasmo Genzini) davanti alla famiglia, proprietaria di un pastificio pugliese e decisamente ‘tradizionalista’, la rivelazione inaspettata della propria omosessualità da parte del Antonio (Carmine Recano), fratello maggiore di Tommaso, a cui seguono una serie di colpi e contraccolpi. Un tema non facile e potenzialmente drammatico, che riguarda anche la difficoltà di sottrarsi alle aspettative della famiglia. Ai suoi familiari il protagonista Tommaso mente su tutto: sul sogno di diventare scrittore, sulla laurea in Lettere invece che in Economia e Commercio, oltre che sull’omosessualità. E’ quest’ultima però che diventa la grande protagonista di scene comiche, battute e allusioni che si amplificano con l’arrivo degli amici di Tommaso da Roma, costretti a sforzarsi, a loro volta, per nascondere il loro essere gay.
Ozpetek nel film sceglie il registro dell’ironia e della commedia che a teatro diventano spesso vera e propria comicità, più caricata nella mimica e nella fisicità degli attori e delle attrici, che durante lo spettacolo strappano risate e numerosi applausi. Grande mattatore, in coppia con Iaia Forte, è Francesco Pannofino nei panni del padre di famiglia sconvolto dalle rivelazioni del figlio e ossessionato dalle dicerie della gente. Eccezionale quando accennando agli spettatori in sala esclama disperato al figlio Tommaso: “Mi guardano tutti! Sanno tutto”.
Il regista sfrutta al massimo le potenzialità dell’ambientazione teatrale. Al posto dell’elegante barocco leccese che si vede nel film, la scena si caratterizza per i lunghi tendaggi bianchi e trasparenti che si aprono e si chiudono sulle diverse scene come tanti sipari. Gli attori coinvolgono il pubblico utilizzando spesso la platea come spazio scenico e interpellando direttamente gli spettatori. Non manca neanche la messa in scena sul palco di un vero e proprio spettacolo (assente nel film), che vede protagonisti gli amici gay di Tommaso vestiti da drag queen.
Nel corso dello spettacolo il registro comico, a tratti caricaturale, finisce per prevalere su quello più tormentato e drammatico, anche se la figura della nonna, interpretata da Simona Marchini, conserva i toni delicati della nostalgia per il grande amore passato. Nel finale comicità e drammaticità sfumano magicamente nello spazio del sogno.
Lo spettacolo replica oggi (domenica 5 marzo) pomeriggio alle 16.00