Le schiavitù di oggi

di Mariapia Gravaglia, Presidente Fondazione Maria Paola Colombo Svevo

La Terza Giornata Mondiale Ecclesiale contro la Tratta è una giornata di preghiera e riflessione. E’ stata un’ iniziativa di Papa Francesco scegliere una Giornata Mondiale Ecclesiale per coinvolgere tutte le religioni contro il traffico di esseri umani, tre anni fa in occasione della Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù, della Global Freedom Network (GFN).

Infatti è necessario riflettere -perché ci si dimentica in fretta – che esiste una realtà di schiavitù odierne e come si possa lavorare per spezzare gli anelli di pesanti catene che schiavizzano tante persone e soprattutto donne e bambini. Senza dimenticare i migranti!

La tratta si inserisce in quelle trame di criminalità mondiale che mirano allo sfruttamento del lavoro forzato, della prostituzione, all’espianto di organi.

Alle soglie  del terzo millennio è paradossale che il fenomeno della tratta di esseri umani possa esistere ancora in una forma così ben organizzata assumendo addirittura nuove connotazioni.

Nonostante le statistiche in tale settore siano molto difficili da ottenere, si valuta che ne siano vittime milioni di persone. In generale si ritiene che la tratta di esseri umani sia destinata esclusivamente ai fini della prostituzione; di fatto però può anche sfociare in attività svolte a condizioni degradanti presso fabbriche, aziende agricole, strutture turistiche, ristoranti, ovvero nuclei familiari.

Tuttavia il fenomeno riguarda prioritariamente le donne che sono utilizzate per la prostituzione, la pornografia o il “turismo sessuale”.

Sento di indicare una nuova forma ti tratta, frutto di una contraddizione antropologica e ontologica: la tratta degli uteri o, se si preferisce, dei figli ottenuti da mamme affittate. Che si tratti di cedere, per povertà, il proprio corpo come una “incubatrice”,  oppure di una mal concepita idea di generosità, di chi accetta, e di un perverso diritto individuale di chi desidera “un figlio ad ogni costo”, mi pare che abbiamo inventato un’altra sofisticata modalità di tratta di esseri umani.

Le cause della tratta sono estremamente varie e complesse. I motivi per cui uomini, donne, giovani, adulti o bambini divengono vittime di tale ingranaggio sono molteplici e diversi a seconda  che si tratti di PVS (Paesi in Via di Sviluppo), PECO (Paesi Europa Centrale e Orientale)  o paesi industrializzati. Tuttavia esiste una ragione di fondo all’origine della tratta: la povertà. Di fatto, la precarietà delle condizioni socio-economiche è fondamentale per la creazione di questa situazione di schiavitù moderna.

Maria Paola Colombo Svevo

 

Il 14 dicembre 1995 Maria Paola Colombo Svevo relazionava sulla Tratta in sede di Parlamento Europeo, divenendone la madrina della risoluzione approvata nella sua prima formulazione nel febbraio 1996. La Fondazione che porta il suo nome e che ha sede a Monza si sente impegnata a mantenere vivo sia lo studio del fenomeno sia lo stimolo alle Istituzioni, interne e internazionali, perché si debelli questa vergogna per l’umanità.

 

 

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