“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”
“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”
“In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”
“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”
“Donna, ecco tuo figlio!”; “Ecco tua madre!”
“Ho sete”
“È compiuto!”
Le ultime sette frasi di Cristo sulla croce. Frasi drammatiche, ricche di dolore e di sofferenza.
Frasi a cui, con il suo stile personalissimo, si è liberamente ispirato Sean Shanahan. Irlandese, classe 1960, da vent’anni in Italia, abita ora in Brianza in una bella cascina, Shanahan ha aderito all’invito del direttore del Centro San fedele di Milano, padre Andrea Dall’Asta. In galleria ci sono i dipinti realizzati apposta e nella vicina chiesa di San Fedele, voluta nel XVI secolo da San Carlo Borromeo per ospitare i Gesuiti, si è misurato con l’arte del passato.
Nella Cappella delle Ballerine (dove le ballerine pregavano e pregano prima di salire sul palcoscenico del Teatro alla Scala) ha dipinto due pannelli monocromi posti proprio a fianco del trecentesco affresco della Madonna del latte. Dai colori delicatissimi, rosa e celeste, i colori di Maria, ha poi scolpito una serie di opere in marmo nel fregio al di sopra dello zoccolo che divide la parte inferiore da quella superiore della Cappella delle Ballerine.
Non solo. E’ anche intervenuto nel passetto che collega la cappellina con la Chiesa. Qui, fronteggiando il senso claustrofobico, come lui stesso ha confessato ai giornalisti poiché il cunicolo è largo 80 centimetri e lungo 3 metri, ha dipinto le pareti di un bianco abbagliante segnandole da linee che creano un effetto moltiplicatore dello spazio. Pittura optical.
La percezione è uno dei temi cari a Sean Shanahan che ama interrogarsi anche sullo spazio. In galleria,i monocromi dai colori delicati, irrompono dalla parete, non sono appesi in modo tradizionale. Frammentano lo spazio espositivo creando suggestioni e un vago senso di smarrimento. Un effetto gradevole che emoziona lo spettatore.
Daniela Annaro
Fotografie di Luca Casonato