Arriva Topolino, icona della Walt Disney

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di Daniela Zanuso

Braghette rosse, scarpe gialle, guanti bianchi, è praticamente inconfondibile il topo più famoso del mondo, quello che ha divertito generazioni di bambini. La prima proiezione di Mickey Mouse risale al 15 maggio 1928, un cortometraggio senza sonoro dal titolo: “L’aereo impazzito”. Lì non si presentava come noi lo sconosciamo, aveva il muso appuntito e non portava abiti. Ma come è nato Topolino?

Sembra illogico, ma l’idea arrivò in un giorno non certo felice per il suo ideatore Walt Disney. Quel giorno difatti, sul tratto di treno tra New York e Los Angeles in compagnia della moglie e di un amico e collaboratore Ub Iwerks, rimuginava sulla sua spiacevole situazione: il distributore dei suoi lavori, lo aveva malamente liquidato, portandogli via un gruppo di collaboratori. Insieme a loro si era preso anche la sua ultima creatura Oswald, un grazioso coniglietto che aveva ottenuto un buon successo fin dall’inizio. Purtroppo una clausola del  contratto, permetteva al suo distributore di tenersi la proprietà ed i diritti sulla creatura.

Disney aveva quindi le sue difficoltà: aveva rifiutato di accettare le condizioni del suo distributore, doveva trovare nuovi collaboratori e soprattutto un nuovo animaletto che catturasse la simpatia del suo pubblico. E l’ispirazione arrivò. A Walt Disney i topi erano sempre piaciuti e propose l’idea alla moglie e al suo  collaboratore. Pare che anche la giovane moglie Lillian ebbe una parte non trascurabile nell’elaborazione dell’idea; lei stessa bocciò il primo nome scelto da Walt, Mortimer Mouse, in quello sicuramente meno lugubre e più gradevole di Mickey.

Il resto è storia: un personaggio schietto e temerario, tenero e sentimentale, instancabile nella sua visione ottimistica della vita. Rivederlo oggi, senza sonoro e con quelle gambette a stecco, fa sicuramente sorridere, ma fu un’impresa che costò ben sei settimane di lavoro. A quei tempi dieci minuti di cortometraggio significavano 14.400 immagini da disegnare. Nonostante la fatica non fu un grande successo e Walt Disney capì che mancava qualcosa: il sonoro. Con “Il vaporetto Willie”, primo film sonoro di Topolino, la sonorizzazione fu affidata niente di meno che ad un’orchestra e ad alcuni rumoreggiatori. E il successo, meritato, arrivò.

Malgrado le origini modeste e le tante difficoltà, Walt Disney non tradirà mai né la sua passione di disegnatore, né la sua filosofia di vita, che lo porterà a dar vita a fumetti che in poco tempo diventeranno icone incrollabili per generazioni e generazioni. Il suo grande merito è stato quello di aver saputo trasferire ai suoi personaggi la natura umana, riuscendo a divertire e al tempo stesso a criticare, con amabilità, gli uomini e la società del suo tempo.

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