La Redazione
“I minori e i giovani adulti calabresi provenienti o inseriti in contesti familiari di criminalità organizzata, potranno beneficiare da oggi di specifiche misure di tutela previste da appositi percorsi personalizzati di educazione, sostegno e reinserimento sociale”. Questa è l’introduzione del protocollo di tutela dei minori “Liberi di scegliere”, sottoscritto, lo scorso luglio, a Reggio Calabria dai ministri di Giustizia e Interno e dai rappresentanti della Regione Calabria, delle Corti d’Appello di Catanzaro e Reggio e dei Tribunali per minori delle due città.
Si tratta di un progetto promosso dal giudice Roberto di Bella, presidente del Tribunale per Minorenni di Reggio Calabria che, qualche anno fa, si è posto la domanda di come sottrarre i figli dei boss della ’ndrangheta al destino spesso già segnato della criminalità. Una scelta audace che gli è costata numerose minacce ma che ha portato già risultati concreti.
Dal 2012 sono 40 i bambini tra i 12 e i 14 anni strappati alle cosche e affidati a famiglie che li accolgono e li aiutano a scegliere un futuro diverso. Scuola, attività sportive e ricreative e poi lavoro. Ora tutto questo è diventato un progetto sostenuto anche dallo Stato.
Tanti bambini ringraziano, scrivono al Presidente di Bella: “E’ stata dura, ma ora sono felice. Non tornerò mai più in Calabria”. Anche qualche genitore in carcere comincia a chiedere di allontanare i propri figli dalla Locride e di essere coinvolto nel progetto per offrire ai figli un’altra vita, un futuro diverso dal loro.