Claude e Daniel, amici e soci della ditta L’Angel, famosa per il ritrovamento di reperti archeologici e tesori in tutto il mondo, sono ancora in Islanda, dove hanno appena portato a termine la loro ultima missione, quando ricevono la telefonata del ministro del tesoro del Costa Rica che intende far loro una proposta. Il governo del Perù, infatti, vorrebbe ritrovare il tesoro di Lima, trafugato dal pirata William Thompson nel 1820, durante la Guerra di Indipendenza Sudamericana, e mai recuperato.
I due soci accettano l’incarico e, con l’aiuto di una vecchia mappa rinvenuta in tempi recenti, partono per l’America Centrale accompagnati dalla loro squadra, composta dal Capitano André e dall’equipaggio della nave Aymeric, da una serie di esperti in varie discipline scientifiche e da un gruppo di otto pirati, amici di Claude, capeggiati da Cesar.
Ma la caccia al tesoro si rivelerà più complessa del previsto, e il gruppo sarà costretto a spostarsi in Africa e ad attraversarla per settemila chilometri per raggiungere il villaggio di Konso in Etiopia, dove finalmente riuscirà a portare a termine l’incarico.
Claudio Messa, milanese, spirito libero e amante della natura, propone un romanzo d’avventura in cui si sente la passione per il viaggio e per la scoperta, sono notevoli, infatti, le descrizioni che fa dell’Africa con la sua bellezza, le sue usanze e le sue insidie naturali, trasmettendo al lettore le suggestioni che essa può dare.
Ammalato di SLA e ospite presso il centro SLAncio di Monza, l’autore non rinuncia a parlare brevemente della sua malattia, seppure nel contesto di un romanzo d’evasione; infatti Claude, alter ego di Messa, racconta del momento in cui la diagnosi di una malattia degenerativa gli diede l’occasione di riconsiderare la propria vita, e di riflettere sulla morte per capire che essa è solo un momento di passaggio da una forma di vita all’altra. Diversamente dal protagonista del romanzo, però, l’autore non ha beneficiato di alcuna guarigione miracolosa, tuttavia leggendo ciò che scrive si capisce che Claudio è ancora capace di viaggiare, seppure con la fantasia, e che forse ha davvero trovato un tesoro nascosto, molto più prezioso di quelli recuperati dai personaggi dei suoi romanzi: la capacità di sognare ancora e di portare avanti, per quanto possibile, le proprie passioni.
Valeria Savio