di Daniela Zanuso
Di chi siano non si sa. Unica cosa certa è che sono stati sottratti dai nazisti ai legittimi proprietari durante la Seconda guerra mondiale. Sono 31 i quadri che da pochi giorni il Louvre ha deciso di esporre per tentare di restituirli agli eredi legittimi.
In realtà sono centinaia di migliaia le opere d’arte razziate, nella maggior parte dei casi a famiglie ebree o ai musei dei paesi (polacchi, francesi, olandesi, belgi), occupati dalla Wehrmacht e dalle WaffenSS. Per non parlare dei furti programmati in Italia dai fascisti in combutta con i nazisti.
In gran parte dei casi le opere d’arte sono state restituite. La sola Francia, dalla fine della guerra, ne ha restituite circa 45 mila ai legittimi proprietari, ma oltre 2 mila, di cui 300 quadri, sono ancora nei magazzini del Louvre. Ora, lo stesso museo, ha deciso di esporne 31 con l’obiettivo che qualcuno possa riconoscerle e reclamarne la restituzione.
L’ultimo importante ritrovamento di opere razziate dai nazisti risale al 2013 quando, a Monaco di Baviera, in un appartamento del figlio di un collezionista è stato ritrovato un vero e proprio tesoro: oltre millecinquecento tra quadri e altre opere, tra cui anche Picasso, Matisse, Chagall e Renoir.
Grazie ai militari della 5a Armata, più noti come «Monuments men», molte opere sono state recuperate negli scorsi decenni in tutta Europa, come racconta l’omonimo film prodotto e diretto da George Clooney nel 2014. Purtroppo molte sono le opere distrutte o andate perdute durante i bombardamenti degli alleati.
Hitler aveva progettato di raccogliere l’immenso bottino sottratto a musei, case, chiese e collezioni private per realizzare un grande museo a Linz, sua città natale. Il compito era stato affidato ad Alfred Rosenberg, uno degli ideologi del nazismo e uomo vicino ad Adolf Hitler, giustiziato poi nel ’46 dopo essere stato processato a Norimberga. Per far questo Rosenberg aveva istituito una speciale task-force: la ‘Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg’ (ERR). Tra i saccheggi più famosi, quello delle collezioni appartenenti a moltissime famiglie ebree di Francia e Belgio.
Una questione di giustizia la restituzione ai legittimi proprietari.