Luca gestisce un bed & breakfast ad Alzate Brianza, gli capita di ospitare due professori americani che si trovano in Italia per seguire una mostra che hanno organizzato sui nativi americani. Il ragazzo, interessato all’evento, decide di partecipare con la famiglia all’inaugurazione della mostra, ma, arrivato sul posto, non riesce a muoversi agevolmente e non gli è possibile visitarla. Luca, infatti, è affetto da distrofia muscolare e per muoversi ha bisogno della sedia a rotelle, e i locali in cui la mostra è stata allestita presentano per lui una quantità insormontabile di ostacoli architettonici.
Amareggiati dall’episodio e in cerca di un modo per rimediare, i due uomini portano da Luca un vecchio sciamano pellerossa, che sottopone il ragazzo ad un rito nel corso del quale rivivrà tutta la sua esistenza, in una sorta di percorso catartico.
Daniele Lotti, già autore di tre romanzi precedenti, usa un espediente narrativo ben costruito per raccontare la storia personale di Luca Vanoli, nato nel 1982 a Como; un ragazzo come tanti, con molti interessi e appassionato di sport, che praticava anche a livello agonistico, fino a quattordici anni, quando gli viene diagnosticata la malattia, e la sua vita e le sue prospettive future cambiano completamente. Tuttavia Luca, sostenuto dalla famiglia, non si lascia sconfiggere dalla sofferenza e reimposta la sua vita su nuove basi, riuscendo anche a praticare ancora l’attività sportiva. Infatti, entra a far parte degli Sharks di Monza, una squadra di wheelchair hokey, e consegue risultati notevoli partecipando addirittura, nel 2014, ai campionati del mondo a Monaco di Baviera.
“Noi dobbiamo affidarci alle nostre forze, in principal modo a quelle interiori, per affrontare le fasi difficili della vita”, dice Luca Vanoli, parlando dei suoi momenti di sconforto e delle strade perscorse per superarli, in una delle tante riflessioni contenute nel libro. Tuttavia, sottolinea anche l’importante di ruolo di sostegno svolto dalla famiglia, e la necessità di avere degli obiettivi da perseguire che diano un senso alla vita, insieme a quei valori fondamentali che devono guidare la nostra esistenza, che troppo spesso, purtroppo, perdiamo di vista.
Valeria Savio