Luigi Bignami e il ritorno alla luna

«Dai miei studi risulta la convinzione che noi dovremmo riuscire in una impresa che sembrerebbe impossibile a ogni altra nazione. È questo il piano che, lungamente elaborato, formerà l’oggetto della mia comunicazione. Esso è degno di voi, degno del Gun-Club e non potrà fare a meno di sollevare gran rumore nel mondo.
– Molto rumore? – chiese un artigliere appassionato.
– Molto rumore nel vero senso della parola – rispose Barbicane. »

Scriveva così Jules Verne nel 1865 in ” Dalla Terra alla Luna”, uno straordinario racconto di fantascienza che anticipò di oltre un secolo l’avventura dell’uomo sul nostro satellite.  

Avvenne  il 20 luglio del 1969. La missione spaziale Apollo 11  portò gli statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin sul suolo lunare.  Sei ore dopo l’allunaggio Armstrong fu il primo a mettere piede fuori dalla navicella, il 21 luglio alle 20 ora di Washington.

Luna come terra di conquista e di sfruttamento è ora un’ipotesi che una società privata americana prevede di realizzare addirittura l’anno prossimo, nel 2018, come ci racconta il nostro giornalista scientifico Luigi Bignami.

 

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