Grande emozione per Luigi Picheca, per la redazione de Il Dialogo di Monza e per il team di SLAncio alla consegna del tesserino di giornalista pubblicista numero 159611. Una grande soddisfazione per Luigi, 61 anni, da 9 malato di SLA e un prezioso riconoscimento sia per progetto SLAncio, la casa che ospita malati di SLA e in Stato Vegetativo, sia per Il Dialogo di Monza, il giornale online che pubblica gli articoli di Picheca. Una lunga storia, un sogno realizzato.
Ma andiamo con ordine. Il tutto inizia nella primavera del 2014 con l’idea della nostra redazione di affidare a Luigi una rubrica giornalistica. Lui accetta e da allora, grazie ad un computer che traduce il movimento oculare in parole, firma articoli e commenti per la sua rubrica “Scritti con SLAncio”.
L’Ordine dei Giornalisti si accorge dei post di Luigi e sabato, nella prestigiosa sede della NATO di Palazzo Cusani, a Milano, durante la cena a sostegno di Progetto SLAncio, Franco Abruzzo, presidente onorario dell’Ordine, ha comunicato che Luigi Picheca è stato accolto a pieno titolo fra i giornalisti pubblicisti. “Il Consiglio dell’Ordine dopo aver vagliato attentamente gli articoli di Picheca – ha precisato Abruzzo – ha votato all’unanimità e a pieno titolo l’iscrizione di Luigi nell’elenco dei pubblicisti”.
“Questa attività, scrivere per un giornale, – ha commentato Luigi Picheca – è stata un’avventura che ho affrontato con impegno e determinazione e con lo scopo di far conoscere un mondo troppo spesso trascurato dai media, un mondo, quello della disabilità, che conta al proprio interno migliaia di persone e che merita attenzione e rispetto. La nostra vita è unica, non dobbiamo buttarla via, le nostre memorie potranno essere utili a tante altre persone che si potranno ritrovare in situazioni analoghe alle mie e che potranno trovare ispirazione nelle mie parole. La SLA, paradossalmente, mi ha permesso di conoscere quello che non conoscevo di me stesso, la parte di me rimasta per anni nascosta, sopita. Mi mancava cioè, di conoscere in modo più profondo cosa sia la sofferenza, di addentrarmi in questa battaglia e di vincere la sofferenza per vivere felici. “.
“Scritti con SLAncio”, la rubrica di Luigi Picheca, è una sfida che ha rappresentato e rappresenta un motivo di vita per Luigi e per noi un esempio unico. Malgrado situazioni di sofferenza estrema, l’uomo ha la possibilità di rendersi utile grazie alla comunicazione e alla condivisone dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti, delle sue emozioni e delle sue riflessioni.
La promozione di Luigi a giornalista è una bella notizia per tutti anche per SLAncio, perché conferma che la nuova struttura di Monza è un luogo di promozione sociale e di sensibilizzazione sui grandi temi della vita. A SLAncio il lavoro giornalistico di Luigi non solo è approvato, ma fortemente incentivato perché si ha consapevolezza del valore culturale e terapeutico degli scritti di Luigi e di numerose altre attività.
“Progetto SLAncio – afferma Roberto Mauri, direttore del Centro – è nato per alleviare la fatica e la sofferenza di pazienti e familiari, nonché arginare la solitudine che malattie così terribili come quelle neurovegetative provocano su persone e famiglie. Facciamo di tutto per consentire ai nostri pazienti di mantenere ed allargare le relazioni sociali e di comunicazione. Il fatto che Luigi Picheca sia stato riconosciuto giornalista a tutti gli effetti per noi una è una grande gioia, un motivo di grande soddisfazione”.
Dopo la serata per SLAncio, dedicata alla raccolta fondi, serata magistralmente condotta da Daniela Cuzzolin Oberosler giornalista RAI a cui hanno partecipato numerose personalità fra cui Angelo Vescovi, biologo e ricercatore, (alla guida del team di scienziati che cerca un rimedio per la SLA)
Emanuele Fliberto di Savoia, Gianni Tolentino, noto stilista che ha proposto una sfilata di moda, il musicista Mario Pinna e il fotografo Bob Krieger dicevamo dopo la serata … ecco il giorno di domenica 22 novembre.
Luigi riceve la sua tessera, il prezioso riconoscimento meritatamente raggiunto grazie alla sua determinazione, alla sua forza di volontà, al suo desiderio di comunicare alle persone il suo amore per la vita, il sentirsi felice malgrado questa feroce malattia con la quale Luigi tutti i giorni combatte la sua battaglia.
Luigi non sei solo, non lo sarai mai, adesso anche le istituzioni hanno accolto la tua voce, una grande emozione per te e una buona notizia per tutti noi.
Fabrizio Annaro
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