di Chiara De Carli
Matt Simons suonerà al Magnolia mercoledì 26 ottobre. Il cantautore di Palo Alto, in California, si esibirà per la prima volta in Italia, come headliner, sul palco di Segrate.
Vediamo da più vicino la sua storia. Sin da bambino, Matt intraprende studi di jazz e di musica classica, dedicandosi principalmente al sax, perché, come ama affermare, è “più cool”!
Nel 2012 incide il primo disco, il quale prenderà il nome di “Pieces”. Racconta che «appena registrato l’album non avevo idea di come introdurlo sul mercato. Ho pensato di sfruttare internet e ha funzionato!». Il suo singolo desta particolare interesse in Olanda, ed è proprio lì che arriva il colpo di fortuna. Si dice che nel corso di uno dei concerti, proprio nei Paesi Bassi, vi fosse tra il pubblico anche l’autrice di un noto show televisivo olandese, “Goede Tijden, Slechte Tijden” (“Good Times, Bad Times”). L’autrice ne rimane incantata e pochi giorni dopo, il singolo “With you” impazza nelle classifiche delle radio olandesi, diventando così anche uno tra i brani più venduti nella top ten di iTunes.
A ruota segue l’innamoramento da parte degli olandesi Dash Berlin, che scelgono di comporre una versione remix del singolo, trasformandolo così in una canzone di apertura a uno degli eventi di musica trance più grande d’Europa. L’Olanda diventerà poi la seconda casa di Simons, tanto è vero che il singolo successivo “Catch and Release” (2015), nome omonimo secondo album, viene accolto subito con entusiasmo, meritandosi anche questa volta un remix. E proprio dall’Olanda, Matt mi risponde, salutandomi con un perfetto «Ciao!» per parlarmi di sé e dell’ultimo EP, uscito lo scorso 30 settembre.
Partiamo dagli inizi. Mi racconti della tua esperienza e del tuo vissuto da musicista?
«Come saprai, ho iniziato da bambino a prendere lezioni di musica classica con gli strumenti più consueti, come il piano, il sassofono. All’università ho poi scelto di lanciarmi nello studio del jazz. Ho suonato per molti anni a New York City, fino a quando la tv olandese non ha intercettato il mio singolo “With you” e da quel momento in poi, ho avuto la possibilità di espandere anche il territorio in cui andare a suonare».
La tua fortuna è anche stata influenzata dal giorno in cui hai deciso di condividere la tua musica su internet. Come hai scelto di agire?
«Ero veramente molto giovane. La condividevo su MySpace, ma poi ha chiuso. Quindi ho iniziato a postarla su Facebook e una delle autrici del programma olandese è stata proprio raggiunta così. In questo modo, lei ha potuto esserci al concerto e io ora sono qua a parlarne con te».
Quindi qual è la chiave del tuo successo?
«Oggigiorno è fondamentale essere onesti e autentici. È questo che più di tutto viene apprezzato da chi ti ascolta».
Sei molto amato in Europa. Qual è la tua nazione preferita?
«In fatto di concerti, sicuramente l’Olanda. Mentre per divertirmi? L’Italia!».
Che musica ti piace ascoltare?
«Adoro la musica dei Beatles e di Paul McCartney, Stevie Wonder…».
Come sta andando il tuo tour?
«Molto bene, grazie! Tra qualche ora suonerò a Düsseldorf, in la Germania (era martedì, ndr)».
Come ti sposti da una nazione all’altra?
«Con un pullmino! Viaggio di notte, così riesco a essere in una nuova città ogni giorno».
Di cosa parli in «When the lights go down», estratto dal tuo ultimo EP?
«Parlo delle emozioni che si provano quando qualcosa ti delude, quando perdi qualcuno e vivi come se il se il sole tramontasse».
È la prima volta che vieni in Italia?
«No, no. Sono stato diverse volte. Quando ero al college suonavo con una band itinerante e abbiamo preso parte anche al Perugia Jazz Festival. Abbiamo anche suonato in alcuni ristoranti della città. Mentre a Milano ho aperto i live di altri artisti, questa volta sarà la mia prima da headliner».