La Redazione
Con una certa periodicità, agli amici di Medici Senza Frontiere arrivano notizie dai diversi paesi in cui l’associazione internazionale è impegnata.
Sono notizie confortanti, buone notizie, quelle che a noi de “Il Dialogo di Monza – La provocazione del bene” piace condividere. Ovviamente è drammatico il contesto nel quale gli operatori di MSF lavorano. Paesi su cui non sono puntati i riflettori dei media occidentali, non interessano la grande stampa se non quando ci sono conflitti alimentati da interessi di altre nazioni e potentati stranieri. Insomma, niente di nuovo.
Di nuovo c’è che abbiamo deciso di condividere il lavoro dei medici e volontari: in questo caso il video viene dalla Repubblica Democratica del Congo, terzo produttore di diamanti nel mondo, anche se la maggior parte della produzione viene utilizzata dalla grande industria e non per farne gioielli. Paese ricchissimo di materie prime: dal petrolio, al rame, oro, zinco e soprattutto il coltan, fondamentale per l’industria della telefonia e dei cellulari. Un paese ricchissimo anche per quanto riguarda l’agricoltura: caffè, cacao, riso, mais ed altro ancora.
Questo ben di dio finisce nei conti all’estero di politici locali corrotti, una ricchezza che non viene ridistribuita sul territorio.come denunciano tutte i più importanti operatori umanitari impegnati in progetti di aiuto su quelle terre. Manca legalità, mancano soprattutto istituzioni credibili e autorevoli. I livellli di povertà sono spaventosi. aggravati da una pesante guerra intestina tra truppe mercenarie e esercito regolare. Questo è il contesto in cui si sviluppa la storia che Anna, medico italiano di MSF, racconta oggi. Ci parla di Emmanuel, un bimbo di 10 anni.
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